Esofagite da reflusso,gastrite e colelitiasi.

    DOMANDA

    Salve. Ho 39 anni. A seguito di gastroscopia effettuata nel settembre 2010, mi è stata diagnosticata esofagite da reflusso classe A secondo Los Angeles e gastrite cronica helicobacter pylori negativa ma con stomaco pieno di bile, da curare, su consiglio del gastroenterologo, con Omeoprazen 20 per 8 settimane. A fine terapia il sintomo di bruciore retrosternale è scomparso ma il gastroenterologo mi ha consigliato, al ritorno del sintomo, di fare un breve ciclo di Omeoprazen 20 per 7-10 giorni e poi sospendere fino alla nuova comparsa. Questo breve ciclo di terapia va fatto per tutta la vita? L’Omeoprazen è un farmaco sicuro o può portare effetti collaterali? L’esofagite guarisce o nel tempo può degenerare in qualcosa di maligno tipo Barret o ancora peggio? I calcoli alla colecisti, diagnosticati un anno e mezzo fa con ecografia addominale e curati con Deursil 300 due volte al giorno, influenzano i sintomi del reflusso? La bile nello stomaco è dovuta ai calcoli? Finora ho avuto un solo episodio di colica ma spesso ho un doloretto all’epigastrio e una digestione difficoltosa e lenta: va fatta la colecistectomia come suggerisce il mio medico? Ringraziandola anticipatamente, Le porgo i più cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Alle numerose domande rispondo in modo sintetico:
    a) L’esofagite può senz’altro guarire e probabilmente la scomparsa dei sintomi potrebbe coincidere con la guarigione delle erosioni;
    b) L’esofagite in alcuni casi, ma soprattutto quando è mal curata o trascurata, può evolvere in una complicanza a cui viene dato il nome di Esofago di Barrett che è condizione a rischio per il cancro. Ma si rassicuri: il reflusso esofageo è tanto diffuso (10-20% della popolazione) mentre il cancro dell’esofago è una malattia non frequente.
    c) Se si decide di interrompere la terapia il comportamento più opportuno è di assumere antiacidi (tipo Riopan, Maalox) “al bisogno” quando si avvertono sintomi occasionali;
    d) Se tuttavia si decidesse di continuare la terapa con un PPI (la classe di farmaci cui appartiene l’Omoprazen), si tratta di farmaci alquanto sicuri con debite eccezioni che vanno valutate dal suo medico curante;
    e) Sarà opportuno in futuro un controllo gastroscopico per assicurarsi della guarigione dell’esofagite che potrebbe perdurare anche in assenza di sintomi;
    f) Quando vi sono calcoli nella colecisti, questa funziona male e, per una serie di motivi su cui non posso dilungarmi, la bile tende a risalire dall’intestino allo stomaco provocando infiammazione dal momento che la sua azione sulla parte gastrica è irritante;
    g) La digestione lenta può essere una delle tante cause che portano al reflusso e che determinano anche una più prolungata permanenza nello stomaco della bile che vi è pervenuta a causa del cattivo funzionamento della colecisti.

    Gabriele Riegler

    Gabriele Riegler

    Professore associato di gastroenterologia all’ Università della Campania Luigi Vanvitelli. Nato nel 1948, si è laureato in medicina nel 1973 per poi specializzarsi in semeiotica e diagnostica di laboratorio e in gastroenterologia. Autore di oltre 160 lavori scientifici, si è occupato di ricerca in tema di cancro del colon, di malattie infiammatorie intestinali e di […]
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