Estrazione denti giudizio inferiori

    DOMANDA

    Gentile Professore, le chiedo un parere per mia figlia di 21 anni.
    Il dentista durante un controllo nota lo spostamento di qualche dente nell’arcata inferiore. Lei non ha alcun fastidio, ma le viene prescritta una radiografia e una tac cone beam; il referto recita: disodontiasi degli ottavi. Il 3.8 e il 4.8 appaiono ritenuti in senso mesioangolare con corona parzialmente impegnata sulla radice dei secondi molari. L’apice della radice del 3.8 posizionata sul lato buccale, supera e prende rapporto col canale del nervo mandibolare che decorre sul lato linguale.Tale aspetto si ripete anche a carico del 4.8. Il dentista consiglia estrazione perchè col tempo la radice di questi denti crescerà ancora, e il rischio di danneggiare il nervo durante l’intervento sarà maggiore. Mi parla di un rischio di parestesia del 3% da risolversi in poche settimane, al massimo 4-5 mesi e che vista l’età un eventuale piccolo danno del nervo può essere recuperato. Purtroppo il dentista che la seguita sino a qualche anno fa non le ha consigliato di levarli prima. Ora la tac dice che questi due denti inclusi, sono grandi e l’intervento è più difficoltoso per il nervo. Consiglia comunque intervento ambulatoriale in anestesia locale. Cosa ne pensa? Gradirei un suo parere sopratutto sui rischi. Potrebbe suggerirmi una struttura. Abitiamo in Sardegna
    Cordiali saluti

    RISPOSTA

    Gent Signora
    credo,anche se sarebbe meglio vedere le radiografie,che vi sia indicazione all estrazione dei denti del giudizio per i danni che possono creare all arcata.Nella stragrande maggioranza dei casi l intervento è fattibile in anestesia locale .Per quanto riguarda la possibilità di un risentimento sul nervo alveolare bisognerebbe proprio vedere alle rx il rapporto fra dente e nervo.In generale una lesione permanente è estremamente rara.
    Cordiali saluti

    Enrico Sesenna

    Enrico Sesenna

    Professore ordinario di chirurgia maxillo-facciale all’Università degli Studi di Parma. Nato a Padova nel 1952, si è specializzato in odontostomatologia e chirurgia maxillo-facciale. Dirige la scuola di specializzazione in chirurgia maxillo-facciale dell’Università degli Studi di Parma. All’azienda ospedaliero-universitaria di Parma è primario dell’unità operativa di chirurgia maxillo-facciale e direttore del dipartimento di attività integrate testa-collo.
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