Familiarità tumore al seno

    Pubblicato il: 27 Giugno 2010 Aggiornato il: 27 Giugno 2010

    DOMANDA

    Gent.mo Prof.Veronesi,
    ho 46 anni e da diversi anni sono seguita dai medici del Suo Istituto per familiarità in carcinoma mammario (madre e zia materna), ho un seno molto complesso e struttura fibroghiandolare, con numerose cisti, alcuni fibroadenomi già campionati con ago aspirato e mi sottopongo regolarmente a mammografia, ecografia e risonanza magnetica anche se ogni volta per me è un vero incubo attendere il risultato.
    Quest’anno è stato fatto un tentatito di sottopormi anche al Mammotome sotto guida stereotassica, ma non è stato possibile effettuare l’esame in quanto ho un seno molto piccolo.
    La domanda che Le rivolgo è:
    che percentuale di possibilità ha una persona come me di avere un tumore al seno e cosa posso fare per prevenire ulteriormente questa possibilità ?
    (sono vegetariana da molti anni, faccio una vita abbastanza sana eccetto che per il fumo)
    Grazie per la Sua risposta, Le porgo i miei più cordiali saluti e tutta la mia più grande stima per il Suo lavoro,

    RISPOSTA

    Cara Lettrice, ritenere che esista un rischio familiare aumentato perché in famiglia c’è stato UN caso di tumore al seno, è fondamentalmente un errore. La familiarità per tumore non è così semplice da individuare. Esistono test computerizzati, analisi dell’albero genealogico, approfondimenti molto dettagliati che portano all’ipotesi di un REALE rischio familiare per un particolare tipo di tumore. Per sapere se davvero si è più a rischio di tumore al seno (e/o ovaio) non è sufficiente contare quanti parenti abbiano avuto quel tipo di tumore: ci si dovrebbe rivolgere a Unità di Genetica e Farmacoprevenzione per ottenere un’analisi approfondita e una vera valutazione. Uno strumento prezioso, ma usato solo quando i test abbiano indicato una forte probabilità di mutazione genetica familiare, è il test genetico. Possiamo considerarlo il punto di arrivo di una serie di accertamenti diversi. Il test genetico verifica l’eventuale mutazione di due geni, brca1 e brca2, con il conseguente rischio di sviluppare, nel corpo della vita, tumore al seno o all’ovaio.La familiarità, ricordiamolo, è legata al 5% dei casi di tumore al seno. Ciò implica che TUTTE le donne debbano fare prevenzione secondaria, cioé diagnosi precoce, senza considerare se in famiglia ci siano stati o meno casi di tumore.Per rispondere a Lei, non vedo perché debba dare per certa la Sua familiarità per tumore al seno. Un caso in famiglia non configura affatto familiarità. Possiamo eventualmente parlare di sospetto, ma niente più di questo. A prescindere da questo, i controlli annuali sono una procedura di salute preziosissima anche per Lei e come Lei molto giudiziosamente sta facendo e quindi continui a fare. Ma serenamente, senza angosciarsi. Un affettuoso augurio
    Umberto Veronesi