DOMANDA
Una vita tranquilla
Due figli meravigliosi ,un lavoro soddisfacente ,una moglie meravigliosa e psicologa….sesso anche tutti i giorni.
Un sogno di una notte e qualcosa cambia nella mia testa. Ho sognato il famoso ”manage a trois”…Lei, io e un’altro uomo.
Penso di essere matto ma la cosa mi ha eccitato da morire…tanto che ne ho parlato con lei…In pieno imbarazzo e eccitazione lei mi ha ascoltato comprensiva in quanto psicologa ….Un po meno in quanto moglie…ma abbiamo fatto l’amore subito dopo.
No che io volessi realizzare questa fantasia …Non so neanche come reagire nella realtà. …ma questa fantasia è presente oramai…E lei fa di tutto per evitare il discorso ….Per evitare le mie provocazioni…Ho la vaga sensazione che abbia eccetto anche lei …ma lei non mi parla mai delle sue fantasie ..E io.. ho scoperto questo nuovo gioco con la mente ….Ho paura che questa cosa compromette il nostro rapporto sessuale ….che lei si sia chiusa….
RISPOSTA
Gentile lettore,
condividere le fantasie col partner è sempre un po’ rischioso in quanto non si sa cosa si possa mettere in moto nell’altra persona. In generale una reazione di chiusura ha a che vedere con l’idea di non essere abbastanza sensuali e capaci di attrarre di per se’ l’altro e che la fantasia aggiunga qualcosa di speciale togliendo il potere seduttivo su cui una donna, psicologa o meno, basa il riscontro di essere desiderata e amata dal proprio partner. Le fantasie erotiche sono frequenti in tutti gli esseri umani e non vanno considerate negativamente. Qui però ci sono 2 elementi sui quali vale la pena di fare una piccola riflessione. Il primo è relazionale: come fare per rassicurare la sua donna (veda lei il modo di farlo!) perché non si senta minacciata o sminuita. Il secondo tema riguarda il fatto che questa specifica fantasia sembra aver preso il sopravvento e si stia cronicizzando. Una consulenza con un esperto forse la potrebbe aiutare a evitare una crisi matrimoniale in un rapporto che funziona bene. Lei mi pare una persona attenta e sensibile quindi glielo consiglio prima che il problema che oggi è solo accennato diventi un elemento di disturbo consistente. Cordiali saluti
prof Chiara Simonelli