fastidiosa proctite

    DOMANDA

    Gent.mo dott. Casetti, da circa tre anni combatto con una fastidiosa proctite, il primo episodio durato abbastanza a lungo, a seguito delle cure canoniche (pentacol, asacol, cortisone) finì, poi a seguito di un trauma emotivo da circa un anno è tornata la proctite con emissione di sangue durante l’evacuazione. La proctite è stata confermata da una rison. magnetica eseguita di recente e se pur di lieve entità mi ha abbassato la ferritina e la sideremia a livelli da flebo, in più ho il TPA leggermente su e PCR a 34,5 il cui valore di riferimento è fino a 5. Sono intollerante a molte medicine, compresa l’aspirina e il cortisone mi gonfia, mi rende irritabile e mi fa diventare pelosa. Mi hanno proposto una nuova cura biologica, ma per ora non me la sento, poichè per quanto ne dicano è molto pesante e da circa 10 anni sono uscita da una pesante chemio e radio a seguito di tumore al seno e da altre cure che mi hanno portato quasi venti chili in più. Ora sono dimagrita, ma sto anche debole, possibile che non ci sia qualcosa che stoppi il sangue? Seguo una dieta alimentare ferrea e riesco a tenere sotto controllo sia il numero delle evacuazioni di giorno e mi alzo massimo due volte la notte sempre per disturbo intestinale,e spesso le feci sono lente, ma formate. Per ora ho eliminato il cortisone e oltre al gastroprotettore assumo tre pillole asacol 800 al giorno, ed intanto rimando le flebo di ferro che mi terrorizzano. Che altro posso fare? Grazie per l’attenzione

    RISPOSTA

    PROCTITE
    Se l’infiammazione è localizzata all’ultima parte dell’intestino (retto) potrebbe essere più efficace una terapia locale con microclismi e/o supposte piuttosto che compresse per via orale. nel caso potrebbe usare anche cortisonici a basso assorbimento generale e quindi più tollerati. Ne parli col suo gastroenterologo

    Tino Casetti

    Tino Casetti

    Primario di gastroenterologia all’ospedale di Ravenna. Nato nel 1948, si è laureato in medicina nel 1973 e poi specializzato in gastroenterologia all’università di Bologna, e in malattie infettive all’università di Ferrara. Dirige il dipartimento di malattie dell’apparato digerente e del metabolismo dell’ospedale di Ravenna (foto di R. Bruno).
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