febbre alta da un mese

    DOMANDA

    Buongiorno a tutti e grazie a chi risponderà.

    A mio padre hanno appena diagnosticato tramite tac e pet un adenocarcinoma del corpo del pancreas con secondarismi epatici e linfonodali, sembra strano ma il problema non è questo in quanto i diversi oncologi che abbiamo contattato hanno espresso l’opinione che la chemioterapia possa dare dei buoni risultati.

    Mio padre da circa un mese ha febbre soprattutto pomeriana che reggiunge temperature molto alte 38,8 39,3.

    a casa è stato trattato con tavanic ma la febbre non è scesa.

    durante il primo ricovero in medicina interna è stato trattato con diversi antibiotici infusi con pompa infusionale tazocin+ flebo di levofloxacina poi l’infettivologo in consulto ha sospeso l’antibiotoco e intrapreso il cortisone medrol infatti la febbre è scesa dopo 2 giorni di trattamento. è stato dimesso ma l’indomani alla dimissione la febbre si è riproposta.

    E’ stato nuovamente ricoverato nello stesso reparto e trattato con flebo di gentamicina+zariviz poi tazocin +gentamicina e da due giorni merrem +diflucan.

    volevo specificare che le terapie antibiotiche sono state decise con l’ infettivologo.

    la febbre oggi è ancora presente si propone solitamente ogni sei ore non più solo nel pomeriggio come in un primo momento.

    i dottori non riescono a capire dove si trova quest’infezione, credono sia alle vie biliari ma non mi sembrano sicuri.

    La tac e altri numerosi esami oltre alla malattia non ha presentato nessun altro tipo di infezione ne al cuore ne alle vie urinarie.

    Numerose emocolture sempre negative.

    l’oncologa esclude che si tratti di una febbre legata al tumore in quanto le febbri tumorali non superano mai i 37 37,3 .

    i risultati degli esami sono fuori norma soprattutto il PCR che aveva un valore di 95 prima di iniziare la cura antibiotica ora tra 13-15,leucocitosi su base neutrofila tra 15000 e 20000, plt 579000 pct 0,3 ves 80/mm l’emoglobina bassa a 8,1 infatti sta facendo delle trasfusioni di sangue e flebo di albumina.

    i marker tumorali sono negativi sia il cea che il ca19-9.

    la nostra preoccupazione più grande è questo ritardo nell’iniziare la chemioterapi

    RISPOSTA

    buongiorno caro lettore/lettrice.

    purtroppo non è semplice fare diagnosi da lontano. Il primo momento, la prima tappa di un iter diagnostico è la raccolta dell’anamnesi e l’esame fisico dell’ammalato. Senza di ciò l’iter è , per così dire, decapitato, e può essere completamente fallace.

    La febbre chebinsorge ogni sei ore sembrerebbe di tipo settico anche percè accompagnata da una leucocitosi neutrofila. D’altra parte, però, le emocolture sono negative (il prelievo è stato fatto all’acme febbrile??) e sono stati instaurati vari regimi di antibiotico-terapia.

    Il quadro, dunque, è di difficile definizione e può essere risolto solo da specialisti esperti in regime di ricovero ospedaliero.

    Per concludere, posso dirle, però, che una febbre infettiva dopo un mese, di solito, dà qualche segno, qualche sintomo per essere riconosciuta (es. endocardite, ascesso, ecc)

    Continui ad affidarsi agli specialisti ospedalieri.

    La saluto e le faccio i migliori auguri

    N. A.

    Nicola Abrescia

    Nicola Abrescia

    Direttore della struttura complessa di malattie infettive e Aids donne dell’ospedale Cotugno di Napoli. Nato a Salerno nel 1947, si è laureato in medicina nel 1974 e si è specializzato in malattie infettive nel 1977. È docente di clinica delle malattie infettive alla facoltà di medicina dell’Università Federico II di Napoli.
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