Fenomeni degenerativi di dischi intervertebrali

    DOMANDA

    Gentile Dottore, ho 60 anni e ho molto mal di schiena. Ho fatto una risonanza magnetica che ha evidenziato: “L’esame fa rilevare tratto lombare con lieve scoliosi ad S. conservata la filologica lordosi. Non a comparsa di alterazioni del segnale a provenienza dei segmenti ossei esplorati. Invariata la piccola ernia di Schlmorl a carico del piatto somatico superiore di L2. Fenomeni degenerativi di dischi intervertebrali compresi nei tratti L1 L2 e del L3 L5. Al passaggio L3 L4 protrusione discale con lieve impronta su entrambe le tasche radicolari fatto più evidente a sinistra. Al passaggio L4 L5: attualmente è riconoscibile protrusione discale circonferenziale ad ampio raggio di curvatura con impronta sul sacco durale in sede posteriore mediana, si riconosce iniziale impegno foraminale sinistro ed impronta sulla tasca radicolare di destra. I diametri dello speco vertebrale sono sostanzialmente nei limi, al passaggio L5-S1 non ernie né protrusioni discali. I diametri delle speco vertebrale sono sostanzialmente nei limiti, il cono midollare è in sede di regolare segnale. Fenomenti artrosici interapofisari in tutto il tratto esplorato, più evidente del tratto L3-L5.
    Gentilmente le chiedo: Di che cosa si tratta? Cosa mi consiglia di fare? La ringrazio, saluti cordiali
    Piero

    RISPOSTA

    Carissimo, il consiglio e’ quello di sottoporsi ad un accurato esame clinico da parte di uno specialista ortopedico o neurochirurgo, in quanto non esiste una correlazione fra quello che evidenzia la RMN e lo stato clinico del paziente in termini di dolore e deficit nervoso.
    A seguito di questo esame ed alla luce delle immagini della RMN si potra’stabilire un idoneo trattamento.
    Cordiali saluti

    Francesco Ceccarelli

    Francesco Ceccarelli

    Professore ordinario di ortopedia e traumatologia presso l’Università di Parma dove dirige anche la scuola di specializzazione. Nato a Perugia nel 1955, si è laureato in medicina nel 1980 e si è specializzato in ortopedia nel 1983 e in fisioterapia nel 1987. È autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche in Italia e all’estero.
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