Fertilità

    Pubblicato il: 27 Marzo 2018 Aggiornato il: 27 Marzo 2018

    DOMANDA

    Buonasera dottore,
    Sto cercando con mia moglie di avere un bambino da 2 anni, ma al momento non riusciamo. Io ho 38 anni e mia moglie 35. Abbiamo fatto entrambi alcuni esami:
    Spermiogramma:
    – giorni di astinenza 3
    – volume 1,2 ml (val. rif > 1,5ml)
    – ph 8 (val. rif. 7,2-8)
    – liquefazione omogenea
    – viscosità ridotta
    – aggregati e agglutinati assenti
    – leucociti <1 mln ml (val rif 15 mln)
    – numero totale 9.600.000 (val rif > 39.000.000)
    Motilità
    A) motili progressivi 15
    B) motili non progressivi 20 (val rif A+B > 40%)
    C) Immobili 65
    Morfologia
    Normali 3 % ( val rif >4%)
    Anormali 97%
    Difetti della testa 45%
    Anomalie del collo 27%
    Anomalie tratto principale 25%
    Per quanto riguarda mia moglie:
    – Ormone anti-mulleriano 0,20 (val rif 0,19-9,13)
    – TSH 1,84 (val rif 0,27-4,20)
    – triiodotironina libera 3,65 (val rif 2 – 4,40)
    – tiroxina libera 13,32 (val rif 9,30 – 17)
    – anti tireoperossidasi 8,5 (val rif <35)
    – anti tireoglobulina 10,9 (val rif < 115)

    Con questi dati ci è stata data come unica soluzione la PMA con possibilità di successo al 20% o l’ovodonazione con possibilità di successo al 70%.
    Possibile che non esiste cura che possa per me migliorare la qualità e quantità degli spermiogrammi o comunque capire prima il perché di questo “deficit” ed inoltre possibilità di migliorare quello che è l’unico dato negativo di mia moglie ossia l’anti-mulleriano che risulta basso rispetto a quello che dovrebbe avere per la sua età?
    In attesa, la ringrazio anticipatamente.

    RISPOSTA

    Gentile Signore,

    l’alterazione seminale che Lei enuncia merita certamente un approfondimento diagnostico ed anamnestico nel corso di una visita specialistica andrologica volta a cercare cause ormonali, testicolari e/o infiammatorie eventualmente responsabili dell’alterazione; tutto questo ai fini di individuare la terapia più adatta per la sua situazione. Il valore di AMH di Sua moglie non è modificabile, in quanto determinato “geneticamente”: può essere, però, associato al dato della conta dei follicoli antrali da effettuare mediante un’ecografia pelvica (se non già eseguito) al fine di puntualizzare lo stato della riserva ovarica e prendere le decisioni più opportune.

    Cordialmente

    Carlo Foresta

    Carlo Foresta

    Carlo Foresta

    ANDROLOGO. Direttore del Centro regionale di crioconservazione dei gameti maschili, Università degli Studi di Padova. Nato a Lecce nel 1951, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Padova, dove si è poi specializzato in endocrinologia. A Pisa ha invece conseguito la specializzazione in andrologia. È professore ordinario di patologia clinica all’Università di Padova […]
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