fibrillazione atriale

    DOMANDA

    Buongiorno,

    Le scrivo per chiedere un Suo parere.

    Ho 38 anni e da 5 soffro di fibrillazione atriale.

    Attualmente seguo una terapia farmacologica: una compressa di flecainide da 100mg ogni 12 ore e una di verapamil da 120 mg.In più, da poco tempo, uso il coaprovel a causa della pressione tendenzialmente alta.

    Con questi dosaggi(prima erano inferiori), da qualche mese non ho più avuto episodi di fibrillazione.

    Data l’età ed il fatto che il cuore risulta sano, mi hanno comunque consigliato l’ablazione.

    Lei ritiene sia questa la soluzione migliore o sarebbe preferibile continuare ad avvalersi della terapia farmacologica?

    La ringrazio per l’attenzione.

    Cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Caro sig Beppone,

    l’ ablazione della fibrillazione atriale è indicata in pazienti giovani come Lei che siano sintomatici per frequenti ricoveri ospedalieri legati all’ insorgere dell’ aritmia e che non rispondano alla terapia medica. Nel suo caso vi è una risposta positiva ai farmaci. E’ anche possibile che controllando la pressione vi sia una riduzione spontanea degli episodi di fibrillazione nel tempo.L’ ablazione d’ altro canto presenta complicanze severe nel5.9% dei casi e la sua efficacia nel prevenire gli episodi non supera il 50% con una procedura e senza l’ impiego concomitante dei farmaci.

    Nel suo caso per ora continui con i farmaci che stanno andando bene.

    Alessandro Capucci

    Alessandro Capucci

    Professore ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università Politecnica delle Marche di Ancona. Nato a Faenza (Ravenna) nel 1948, si è laureato in medicina all’Università di Bologna nel 1973, dove si è specializzato in medicina interna e medicina dello sport. All’Università di Ferrara si è poi specializzato in malattie cardiovascolari. È professore ordinario di malattie dell’apparato […]
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