fibrillazione atriale

    Pubblicato il: 4 Luglio 2011 Aggiornato il: 4 Luglio 2011

    DOMANDA

    egregio dottore,mio padre di 79anni è da circa 10anni che soffre di fibrillazione atriale tattata con coumadin.Da circa 3anni soffre d’insufficienza renale cronica con valori della creatinina a 3,50,azotomia 92,uricema7,1,potassio5,5,cretinina clerance 27,paratormone intatto 42.Gli eltri esami sono nella norma.La terapia che sta facendo attualmente è:limpidex,avodart,calcio carbonato,coumadin.zyloric,valpression80,norvasc 5mg,rocatrol,intrafer.I valori della pressione attualmente sono bassi 110/70.La terapia va bene dato che ha la pressione bassa?Attualmente soffre di capogiri e debolezza e il cardiologo ci ha detto che sicuramente ha bisogno del pacemaker.Secondo lei può essere che c’è qualche farmaco che gli fa alzare i livelli della cretinina perchè nell’ecografia renale non c’è niente di significativo.Deve usare i prodotti aproteici?Deve bere tanto o secondo la sete?La ringrazio anticipatamente e aspetto una sua risposta

    A

    RISPOSTA

    Cara Signora,

    La condizione che mi descrive è un po’ complessa e non posso dare pareri e valutazioni cliniche per posta, sia sulla diagnosi della causa della malattia renale che sulla terapia.

    E’ importante capire se la sensazione di capogiro che lamenta suo padre è dovuta ad una pressione arteriosa troppo bassa o ad aritmie. A questo quesito può rispondere il suo cardiologo.

    Per quanto riguarda la dieta, raramente ricorro all’impiego di cibi aproteici, in generale è sufficiente ridurre in modo “naturale” le proteine nella dieta, anche perché non occorre inseguire una riduzione troppo drastica dell’apporto proteico.

    Quanto al bere non c’è una regola precisa. Non occorre bere forzatamente, ma basta farsi guidare dalla sete. Tuttavia le persone anziane posso avere un senso della sete ridotto, e in certe condizioni, per esempio d’estate se per qualche motivo non hanno libero eccesso all’acqua (per esempio gli anziani allettati, soprattutto se hanno episodi febbrili o altre cause di disidratazione), devono essere fatti bere adeguatamente dai familiari.

    Cordiali saluti,

    Giuseppe Remuzzi