Figlio e scuola

    DOMANDA

    Gentile dottoressa sono disperata!! Sono una mamma di 48 anni. Ho un figlio che frequenta la 5 elementare in una scuola di religiosi dove si tiene molto all’aspetto educativo dei ragazzi. Il problema di mio figlio non è tanto l’apprendimento ( ha dei bellissimi voti) quanto il comportamento: non è Proprio capace di stare con gli altri bambini senza combinare qualche guaio. Si va dalle scazzottate alle parolacce. Gli insegnanti non ne possono più del suo attegiamento supponente ed irritante. A casa non è così ingestibile come dicono gli insegnanti, ma è sempre solo. Non ha amici né vicino di casa con cui giocare, quindi passa spesso il tempo con la Playstation. Tra volte alla settimana lo portiamo a giocare a rugby per fargli sfogare un po’ di energia. In classe non è ingestibile ma durante la ricreazione dà il meglio di sé. La lascio immaginare i molteplici richiami per colloqui vari da parte delle maestre e del preside. Ultimamente si comporta male anche sul pullman che lo riporta a casa da scuola: non sta seduto, si fa richiamare spesso e anche l’autista è stremato dal suo comportamento. Mio figlio si rende conto di non essere come gli altri e di fare delle stupidaggini ma non riesce a farne a meno… quando inizia si dimentica tutte le raccomandazioni che gli facciamo e i consigli che gli diamo per evitare queste situazioni. Quando gli chiediamo perché si comporta così lui non è in grado di spiegarcelo pur sapendo di stare facendo qualcosa di sbagliato. È stato anche sospeso da scuola per un giorno!! Mi ha detto che è stufo di avere una vita e un cervello da schifo. Cosa possiamo fare per aiutarlo con questo problema così grande? Sono 5 che anni combattiamo contro i mulini a vento. Siamo stati dello psicologo e dallo psicomotricista che non hanno rilevato problemi se non una grande energia da sfogare e un’intelligenza e furbizia anche più sviluppate per la sua età. Allora ci sta prendendo in giro tutti?? Lui è un po’ allegico alle regole e vuole decidere cosa fare e cosa no. Non comprende che alla sua età, per lui devono decidere i suoi genitori. Non mi sa spiegare cosa prova nei momenti in cui si arrabbia o fa altre cavolate: certe cose non le posso sopportare, dice. Mi sia un consiglio perché non so proprio più come comportarmi. Grazie.

    RISPOSTA

    Cara signora,

    comprendo davvero la vostra disperazione. Purtroppo é anche una situazione non tanto rara quella di suo figlio, ma certo così non può andare avanti. Il ragazzino da tempo sta lanciando dei segnali di sofferenza e delle richieste di aiuto proprio con questa condotta provocatoria è irritante, cui mi sembra si aggiungano anche delle note depressive con bassa stima di sé. Sicuramente alla base di tutto ciò ci sono dei motivi, che, a distanza e senza un’analisi seria e approfondita delle dinamiche dell’intero sistema familiare, non posso conoscere. Ma ci sono senz’altro. Forse c’e anchd un problema educativo con un atteggiamento troppo permissivo da parte di voi genitori. Non saprei. Tutto da approfondire. Per di più l’eta è critica, in quanto di passaggio alla preadolescenza. Il mio consiglio, anche se già in passato vi siete rivolti a psicologo ed esperti, è di trovare un bravo psicologo che si occupi di età evolutiva e di sistemi familiari, il quale possa fare un esame serio e approfondito della situazione e quindi sia in grado di aiutare vostro figlio è voi genitori.  Non c’e un’altra strada, mi creda: il ragazzino vi sta mandando segnali forti che non possono essere disattesi né sottovalutati. Dovete insistere per trovare chi questi segnali sappia tradurli, per comprendere cosa vi sta dicendo. Non potete soffrire tutti così. Non esiste che un ragazzino stia male per un surplus di energie! Questa non è una lettura diagnostica. Spero seguiate il mio consiglio. Se vuole, mi faccia sapere. Un cordiale saluto. Rosanna Schiralli

    Rosanna Schiralli

    Rosanna Schiralli

    Psicologa e psicoterapeuta. Si occupa da anni del disagio degli adulti, dei bambini, degli adolescenti e delle famiglie. È direttore scientifico del Festival Nazionale dell’Educazione; autrice di diversi libri e manuali per genitori e docenti; realizza e coordina progetti europei sull’educazione emotiva; conduce ‘scuole per genitori’; è formatrice di insegnanti e coordina la piattaforma online […]
    Invia una domanda