Fluvoxamina e Citalopram

    Pubblicato il: 14 Maggio 2021 Aggiornato il: 14 Maggio 2021

    DOMANDA

    Salve! Sono un ragazzo e soffro di DAP da 13 anni. Ho iniziato la terapia con Citalopram e dopo 3 anni di notevole miglioramento l’ho sospeso di mia spontanea volontà (1gtt ogni due giorni) Per un anno sono stato benissimo ma poi ho avuto una brutta ricaduta.Il medico mi ha prescritto la Paroxetina che poi abbiamo dovuto sospendere per un problema di anorgasmia.Abbiamo così inserito la Fluvoxamina prima da 100mg /die e poi 200 mg /die .Il medico mi disse che se non dovesse funzionare la Fluvoxamina allora abbiamo sempre in mano il Citalopram.È da 4 anni che uso la Fluvoxamina con risultati molto scarsi.Gli ultimi mesi ho abbassato il dosaggio a 100 mg /die proprio per reinserire il Citalopram.Dato che mi trovo fuori paese volevo chiederle come posso fare il passaggio da Fluvoxamina 100 mg a Citalopram 20 mg .Ho pensato di integrare 1/2 cpr di Citalopram con 1/2 di Fluvoxamina ma per quanto tempo devo andare avanti così e come proseguo nel scalare la Fluvoxamina fino alla totale sospensione.Inoltre essendo un po ipocondriaco ho paura della sindrome serotoninergica.Di professione sono un Biologo con indirizzo in neurobiologia ma forse la mia patologia mi porta a cercare rassicurazioni continue e quindi preferisco sempre affidarmi a specialisti della branca.Le sto scrivendo dalla lontana Asia dove abbiamo un gruppo di ricerca e quindi è difficilissimo (mi creda) fare un consulto psichiatrico.Mi affido a lei e alla sua professionalità.
    Cordiali Saluti

    RISPOSTA

    Può procedere con l’abbinamento per un paio di settimane e poi sospendere la fluvoxamina e continuare con il citalopram a dose piena. Sarebbe comunque buona cosa che lei contattasse il suo medico che conosce direttamente la sua situazione. Lei accenna a una diagnosi di disturbo da attacchi di panico (DAP). Come lei sa in psichiatria un’etichetta diagnostica copre  una gamma molto ampia di condizioni sintomatiche che bisogna approfondire per un trattamento personalizzato. Nel caso dei disturbi dove l’ansia è dominante i farmaci, se a volte possono essere indispensabili, dovrebbero essere accompagnati da interventi psicoterapici che hanno lo scopo di far apprendere strategie di gestione dell’ansia e dello stress senza le quali il disturbo potrebbe cronicizzarsi.

    Renzo Rizzardo

    Renzo Rizzardo

    ESPERTO IN DISTURBI DELL’UMORE E D’ANSIA. Già professore a contratto di psichiatria all’Università di Padova. Nato a Basiliano (Udine) nel 1946, si è laureato e specializzato in psichiatria a Padova. È stato responsabile del centro di salute mentale dell’Università di Padova e coordinatore regionale per il Triveneto della Sirp (Società italiana di riabilitazione psicosociale). Si […]
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