Fobie e alcol

    Pubblicato il: 25 Gennaio 2013 Aggiornato il: 25 Gennaio 2013

    DOMANDA

    Ho 55 anni e dall’età di 2 soffro acro e agorafobia. Fino a 26 anni, la famiglia, la psicanalisi, lo studio e il pensiero del futuro mi hanno aiutato ad andare avanti pur se tra mille limitazioni. Dopo la laurea, il matrimonio e l’avvio al lavoro, i sintomi si sono assai ridotti. Costretto per lavoro ad affrontare situazioni molto “pericolose” (viaggi, aereo) ho assunto antidepresssivi e benzodiazepine (ora zoloft 75mg/d e rivotril2,5 5gocce/d), sempre sotto controllo medico. Fino a 5-6 anni fa bevevo in modo normale con qualche eccesso alle feste ecc. e avevo usato l’alcol (sorsi) prima di “pericolose” serate in centro con amici (di sera i sintomi fobici peggiorano). Negli ultimi 5-6 anni, forse per problemi con mia moglie, professionali e lutti familiari, ho iniziato ad eccedere con l’alcol: spesso la sera dopo l’ufficio (l’ora del lupo) per rilassarmi compro una bottiglia di superalcolico, ne bevo subito qualche sorso (fino a 150-200cl) e la nascondo in macchina per la sera seguente. A casa mi aspetta il vino che bevo un po’ prima di cena e a cena fino a 3-400 cl. Se la sera ho ecceduto, la notte mi sveglio con battito accelerato, maledico l’alcol, bevo acqua, leggo e mi riaddormento. La mattina dopo butto la bottiglia nascosta in macchina e penso “mai più”. Magari la sera stessa ci ricasco. La mattina non mi piace bere, tutt’altro. Ogni anno faccio analisi del sangue, ultimamente gGT=130, M.C.V.=97, GOT e GPT nella norma. C’è già una patologia epatica? Sono dipendente?

    RISPOSTA

    La patologia epatica, presente in forma iniziale e all’apparenza lieve, non dovrebbe rappresentare un problema. L’uso che lei sta facendo dell’alcol, peraltro associato ad alcuni farmaci che ne potenziano l’effetto, quello sì è un problema. Non è possibile, dalle cose che lei mi riferisce, valutare se sia già divenuto dipendente oppure no. Esiste un test facilissimo da realizzare, “inventato” molti anni fa dai francesi. Si chiama “test dei cinque giorni”. Esso consiste nel rimanere astinente anche dalla più piccola quantità di alcol per cinque giorni. Le situazion3i alle quali si può andare incontro sono tre. Ci riesce, anche se con un po’ di sacrificio, ma senza particolari difficoltà. In questo caso la persona può ritenere di non avere problemi con l’alcol. Ci riesce ma con grande difficoltà e vive quel perido non vedendo l’ora che finisca: in questo caso ha già sviluppato un abuso. Non ci riesce e, con una scusa qualsiasi ricomincia a bere. In tal caso è probabile che lei abbia già sviluppato una dipendenza. Se ne vuole sapere di più le suggerisco di leggere l’ultimo libro da me pubblicato e appena uscito che si intitola Morire di Piacere, editore Rizzoli.
    Cordiali saluti
    Luigi Gallimberti

    Luigi Gallimberti

    Luigi Gallimberti

    SPECIALISTA IN TOSSICODIPENDENZE. Luigi Gallimberti psichiatra, Tossicologo Medico, docente all’Università di Padova, è noto per la sua competenza nel campo del trattamento delle persone affette da abuso o dipendenza, sia da sostanze sia comportamentali. Gallimberti inoltre è stato il fondatore ed è il Presidente di Novella Fronda, Fondazione nata nel 2012 con l’obiettivo di restituire […]
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