DOMANDA
Buongiorno, sono un uomo di 41 anni affetto da quasi dieci anni da follicolite decalvante diagnosticata tramite biopsia effettuata nel 2008. Fino ad allora sono stato vittima di diagnosi sbagliate (allergia, stress, ecc..) che hanno portato a una naturale evoluzione della patologia, Dopo la biopsia, sono stato trattato con cicli di neotigason 25 mg ( una compressa al dì) e dalacin T lozione per applicazioni locali. Con tale trattamento sembra che la patologia si sia leggermente raffreddata ed il cuoio capelluto ha perso l’inspessimento cutaneo che si era creato. Nonostante ciò la pelle appare infiammata e tendente all’arrossamento e si notano piccole lesioni sanguinolente. E’ proprio questo che mi causa il disagio maggiore in quanto la pelle appare malata e rossa. Delle zone alopeciche poco mi importa ma questo rossore mi mette a disagio. La cosa strana è che, durante o dopo la terapia, ho notato miglioramenti improvvisi (nessuna essudazione o dolore del cuoi capelluto) e peggioramenti improvvisi senza alcuna ragione apparente. Questa estate, dopo la sospensione del neotigason e per accontentare un parente “fissato”, ho anche avviato una terapia a base omeopatica con risultati per lo più nulli. Chiedo se il trattamento con neotigason è valido e se posso continuare questa terapia. Preciso che sono disposto anche a farmi visitare presso la vostra struttura se ci fosse la possibilità di cure più moderne o efficaci. Spero in una Vs. risposta. Grazie.
RISPOSTA
La letteratura orienta verso terapie diverse che garantiscono minore recidive
Nella mia esperienza mi affido a terapie combinate che offrono dei maggiori risultati clinici e minor rischio di recrudescenza della malattia
Cordiali saluti