Formazione iperecogena pareti spesse ovaia

    DOMANDA

    Salve, chiedo gentilmente un vostro parere in merito alla mia situazione. Spero di essere più breve possibile.
    A settembre 2018 ho subito un intervento in laparoscopia per asportare una ciste di 3cm all’ovaia dx per he4 aumentato e ca125 nella norma. Dall’esame istologico la ciste è risultata essere un cistoadenoma sieroso papillare. Ai seguenti controlli era tutto nella norma finchè non ho fatto il controllo a settembre 2020, dove è risultata una nuova formazione iperecogena di 16x13mm sospetta per ciste dermoide. Il mio ginecologo mi ha prescritto il ca19.9 e il ca125 da ripetere ogni mese e il controllo ecografico a 3 mesi. Il ca125 era alto per i primi 2 mesi per poi rientrare nella norma a novembre. Ieri ho eseguito il controllo previsto e la ciste che era già presente è leggermente cresciuta, ora è 20x17mm con pareti spesse, iperecogena e semre sospetta ciste dermoide. Devo eseguire il ca125 e il ca19.9 ora e poi ogni 2 mesi e fare il controllo a giugno. Se risultano alterati anticipare il controllo. Il medico mi ha detto che la ciste è spessissima, ma di non preoccuparmi che la teniamo sotto controllo.
    Dall’eco è risultata anche che l’ecostruttura miometrale è complessivamente disomogena per la presenza di formazione ipoecogena sospetta per mioma sottosieroso fundico di 14x14mm. È giusto non fare anche l’he4 data l’esperienza passata? Secondo lei è la via giusta da seguire? So che non vi è il rischio che sia qualcosa di grave data l’età(26 anni), ma vorrei comunque la sua opinione a riguardo.
    La ringrazio e mi scuso per essermi dilungata tanto.

    RISPOSTA

    Buongiorno, i cosidetti ” marcatori tumorali” si sono rivelati sostanzialmente inutili nel predire con certezza la benignità o malignità di una formazione ovarica, specie quando molto piccola: oggi il loro ruolo “ufficiale” è solo nei controlli annuali di pazienti già operate di tumori maligni. Il suo caso lo dimostra per l’ennesima volta: marcatore alto , poi cisti benigna;  marcatore ancora alto, poi rientrato. Tutto ciò genera solo confusione. L’ecografia transvaginale in mani esperte,  con ausilio del Doppler, è la miglior arma diagnostica. Sarà lei a far consigliare – o meno – un eventuale secondo approccio chirurgico.

    Gianluca Benassi

    Gianluca Benassi

    Specialista dal 2008 al 2012 del “Progetto chirurgia ginecologica, mininvasiva e oncologica” dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, oggi libero professionista presso la casa di cura “Città di Parma”. Nato a Parma nel 1975, si è laureato in medicina nel 2001 per specializzarsi in ginecologia nel 2006. È dottore di ricerca in scienze ostetriche e ginecologiche presso […]
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