Forte dolore durante il primo rapporto sessuale.

    Pubblicato il: 7 Gennaio 2012 Aggiornato il: 7 Gennaio 2012

    DOMANDA

    Buongiorno dottoressa,

    l’altra sera ho provato a fare l’amore con il mio ragazzo per la prima volta;quando è avvenuta la penetrazione ho sentito un dolore lancinante nella parte iniziale del canale vaginale, che si è mantenuto costante per tutto l’atto.
    Quando era dentro,in oltre, colpiva “qualcosa” che mi provocava un ulteriore dolore ancora più forte.
    Siccome abbiamo riprovato per due sere consecutive (anche utilizzando del lubrificante)e io continuo a sentire molto male le chiedo cosa posso fare… ho qualcosa che non và?

    La ringrazio anticipatamente

    RISPOSTA

    Un dolore così forte al primo rapporto (“dispareunia”) può essere dovuto a cause diverse:
    . Un imene rigido, quando la membranella, che indica la verginità e chiude parzialmente in basso (verso l’esterno) la vagina, è rigida e fibrosa;
    . Una contrazione serrata del muscolo che circonda la vagina, riducendo l’entrata vaginale, associata ad una variabile paura/fobia della penetrazione: si parla allora di vaginismo;
    . Un’infiammazione dell’entrata vaginale, chiamata vestibolo (“vestibolite”) spesso dovuta a infezioni da Candida, un fungo che diventa aggressivo specie dopo le cure antibiotiche assunte per qualsiasi infezione
    E’ necessaria una visita ginecologica ben fatta per accertare quale sia la causa e pper instraurare la giusta terapia.

    Per saperne di più puoi andare su internet alla voce www.fondazionegraziottin.org, sezione “schede mediche” che trovi in home page: lì cerca le schede su vaginismo, vestibolite e dispareunia, così potrai avere un quadro migliore del problema e andare dal medico più preparata e con le idee chiare sul da farsi.

    Nel frattempo, non insistere “a provare”: il dolore indica che il rapporto sta provocando delle microabrasioni all’entrata vaginale, che infiammandosi possono poi causare o peggiorare la vestibolite.

    Ev fammi sapere. Auguri !

    Cordialmente
    Prof.ssa A. Graziottin