Forte stress lavorativo, cosa posso fare?

    Pubblicato il: 16 Marzo 2018 Aggiornato il: 16 Marzo 2018

    DOMANDA

    Buongiorno,
    Lavoro nel commercio con un ruolo di responsabilità e di gestione di personale all’interno di un pv. Nell’ultimo periodo il mio lavoro è sottoposto a continuo stress e pressioni da parte dell’azienda non solo sui risultati da ottenere ma da una mole
    Di lavoro enorme e quotidiana. Vengo contattato dai colleghi anche nel giorno libero e durante le ferie, praticamente mentalmente non stacco mai dal lavoro. Ricopro questo ruolo da quasi 3 anni ma negli ultimi mesi sto iniziando ad avvertire problemi di insonnia, incubi e tachicardia sia alla sera che alla mattina. Vorrei liberarmi da questa situazione ma allo stesso tempo vorrei anche essere tutelato. Come posso risolvere il mio problema?
    Grazie mille!

    RISPOSTA

    La situazione esposta è molto comune e, purtroppo, anche molto preoccupante. La tensione eccessiva, il carico di lavoro esteso alle 24 ore e l’assenza di riposo sono mali molto antichi, che le nuove tecnologie e lo stile di vita moderno hanno riproposto.  L’alterazione del sonno è il primo sintomo, ma è anche un fattore aggravante, perché chi dorme poco e male è meno resistente allo stress. I sintomi cardiaci (tachicardia, ipertensione) e le alterazioni metaboliche (aumento del colesterolo, dei trigliceridi, della glicemia) sono note conseguenze dello stress.

    Che fare? Il medico competente, al quale lei può rivolgersi se è sottoposto a visita periodica per qualche altro rischio professionale (in Italia non è prevista la visita per stress da lavoro) o chiedendo una visita a richiesta, spesso può fare ben poco, perché spesso non è coinvolto nella gestione dei rischi da lavoro.

    Rimangono le soluzioni individuali. Identificare e difendere il periodo di riposo, magari staccando il cellulare quando si dorme. Fare attività fisica, scegliere attività rilassanti per il tempo libero, curare l’igiene del sonno evitando pasti pesanti e attività stimolanti prima di dormire. Parlare con il dirigente per spiegargli che si è disposti a dare il massimo durante il lavoro, ma che il riposo non solo è un diritto, ma un dovere per garantire che il giorno dopo si è capaci di rendere al massimo. E se questi tentativi non servono, cambiare lavoro.

    Nicola Magnavita

    Nicola Magnavita

    Dirigente medico di medicina del lavoro presso il Policlinico Gemelli, docente di medicina del lavoro all’Università Cattolica di Roma. Nato nel 1953, si è laureato in medicina nel 1977 e si è specializzato in medicina del lavoro nel 1980. È autore di oltre 500 articoli scientifici, su riviste nazionali e internazionali, e di 10 libri. […]
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