Frattura capitello radiale dx

    DOMANDA

    Gentile dottore,
    il 22 febbraio a seguito di una caduta ho subito la frattura composta del capitello radiale DX. Dopo aver fatto radiografia e TAC mi è stato applicato il gesso per 15 giorni e il giorno prima di toglierlo ho effettuato un altra radiografia: frattura capitello radiale in fase di consolidazione. Dopo 15 giorni di riposo ho iniziato la fisioterapia che consisteva in 20 minuti di magnetoterapia, esercizi di flesso estensione con pesi (1-2 kg) e manovre del fisioterapista. Dopo circa 20 sedute vedendo pochi risultati ho cambiato fisioterapista e ora oltre agli esercizi di cui sopra faccio anche esercizi strumentali: tener, onde d’urto, elettrostimolazione. Nonostante ciò ancora il braccio non riesco a distenderlo del tutto e avverto dolore nella prono supinazione. 3 giorni ho fatto risonanza magnetica ed il referto dice: frattura puri frammentaria del capitello radiale non ancora consolidata, in particolare appare ancora apprezzabile edema della spongiosa ossea adiacente la rima della frattura. Abbondante quota di versamento fluido con distensione dei recessi capsulari.
    Detto quanto sopra, vorrei un suo parere e se ci sono i presupposti per ritornare al 100%.
    La ringrazio fin da ora,
    Saluti,
    Agostino

    RISPOSTA

    Iniziare la kinesiterapia a 15 gg dalla frattura e’ stato troppo precoce. Di solito anche con Buona composizione si preferisce non prima dei 21/24 gg. Inoltre averlo fatto anche con pesi ha contribuito a esaltare lo stato infiammatorio già presente per la frattura. Allo  stato attuale deve continuare la ginnastica attiva avvalendosi di terapie fisiche come la tecar. Sulla ripresa funzionale assoluta non posso sbilanciarmi in quanto la frattura in questione anche in casi più innocenti può esitare in rigidità articolari

    Arturo Guarino

    Arturo Guarino

    Direttore della struttura complessa di traumatologia dello sport all’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano. Nato a Torre Annunziata (Napoli) nel 1955, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1980 all’Università degli Studi di Milano, specializzandosi poi in ortopedia e traumatologia e in medicina dello sport. Dal 1991 al 1994 è stato medico sociale dell’Inter.
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