frattura caviglia

    DOMANDA

    Gentile dottore ho 37 anni e 5 mesi indiero ho avuto una frattura alla caviglia sx rompendo i due malleoli laterali,sono stato sottoposto ad intervento chirurgico di riduzione e sintesi della frattura del malleolo peronale con placca e viti e vite sulla sindesmosi e della frattura del malleolo tipiale con 2 viti cannulate, ho portato la stecca gessata per 45 gg una volta tolta la stecca dopo poco ho tolto la vite sulla sindesmosi ed ho iniziato la fisioterapia da un fisiatra. Ad oggi ho un po di dolore riesco a fare tutto tranne a correre e a salire le scale in maniera normale.La mattina la caviglia è quasi del tutto asciutta poi durtante la giornata mi gonfia, assumo la vitamina E ed ho fatto magnetoterapia perchè hanno riscontrato dell’ostioporosi al piede , ma la frattura è del tutto consolidata.questo è il mio quadro clinico.
    Il problema è che nonostante tutta la fisioterapia e tanti esercizi a casa anche con i pesi, non riesco ancora a portare, a flettere il piede all’indietro come l’altra caviglia cioè mancano ancora dei gradi mentre in avanti riesco a stenderlo quasi del tutto. COME MAI? COSA E’ SUCCESSO? la fisiatra mi ha detto che forse si è ridotto quello spazio che si trova proprio sul collo del piede che permette di fletterlo in avanti e dietro . COSA NE PENSA LEI?.
    Inoltre mi potrebbe dire quando potrò togliere i mezzi di sintesi?
    Rimango in attesa di una sua risposta
    Cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Carissimo, le fratture di caviglia non sono mai cose banali in considerazione del fatto che sono sempre “intra-articolari” e interessano quindi sempre la superficie articolare quindi la cartilagine articolare. La prima cosa de fare e’ senz’altro una ricomposizione il piu’ possibile anatomica della morfologia articolare e questo mi sembra essere stato fatto con l’intervento chirurgico che lei ha subito. Nonostante una riduzione anatomica pero’ a volte possono residuare dei dolori e delle rigidita’ che non dipendono dall’intervento chirurgico ma dal danno che la cartilagine ha avuto al momento del trauma. I mezzi di sintesi a volte possono essere causa del dolore e quindi vanno rimossi ovviamente dopo che la frattura e’ consolidata.
    Per saperne di piu’ sarebbe fondamentale un attento esame clinico e della documentazione radiografica in suo possesso.
    Cordiali saluti

    Francesco Ceccarelli

    Francesco Ceccarelli

    Professore ordinario di ortopedia e traumatologia presso l’Università di Parma dove dirige anche la scuola di specializzazione. Nato a Perugia nel 1955, si è laureato in medicina nel 1980 e si è specializzato in ortopedia nel 1983 e in fisioterapia nel 1987. È autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche in Italia e all’estero.
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