frattura composta piatto tibiale esterno

    DOMANDA

    Gentile Dottore,

    ho 41 anni e il 5 febbraio con un banale movimento sugli sci mi sono procurata una frattura composta del piatto tibiale che dai raggi inizialmente non è stata notata. Il referto della tac fatta 10 giorni dopo dice “frattura composta del piatto tibiale esterno con scorrimento orizzontale con associata irregolarità e discontinuità della corticale” Ho portato un tutore bloccato a 15° per un mese e dopo la successiva tac in cui “si riconosce evoluzione ripartiva della pregressa frattura, ora permane minima soluzione di continuità a livello del piatto tibiale laterale in sede postero interno”, l’ortopedico mi ha fatto sbloccare il tutore, ma ha aggiunto che per queste fratture ci sono da protocollo 3 mesi senza carico, quindi fino al 4 maggio.

    Volevo chiederLe se è esatto stare per tre mesi con le stampelle senza poggiare la gamba e se devo nel frattempo iniziare a fare qualche fisioterapia, dato che non mi è stato prescritto nulla a riguardo.

    Infine se la “minima soluzione di continuità” si rimette a posto da sola (appunto non caricando l’arto) oppure rimane così e può portare danni in futuro.

    Grazie in anticipo per la disponibilità

    RISPOSTA

    Scusandomi per il ritardo nella risposta, le faccio presente che il trattamento adottato mi sembra assolutamente consono ovviamente solo sulla base di quanto da lei riferitomi.

    Cordiali slauti

    Francesco Ceccarelli

    Francesco Ceccarelli

    Professore ordinario di ortopedia e traumatologia presso l’Università di Parma dove dirige anche la scuola di specializzazione. Nato a Perugia nel 1955, si è laureato in medicina nel 1980 e si è specializzato in ortopedia nel 1983 e in fisioterapia nel 1987. È autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche in Italia e all’estero.
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