DOMANDA
Buongiorno Dr.Lepore
Ahimè le scrivo in seguito ad una violenta torsione che ha comportato dagli esami rx, una frattura scomposta a decorso spiroidale diafisaria distale del perone dx con diastasi del malleolo mediale. Mi e’stato indicato intervento chirurgico di riduzione ed osteosintesi mediante placca e viti.
Vorrei chiederle consigli in merito alla tipologia di placca applicabile, tipologia di intervento/alternative e gravita’ della tipologia di frattura,in quanto svolgo attività agonistica ad alto livello ed ovviamente la mia preoccupazione e’sulla scelta migliore in così poco tempo su come meglio intervenire per una migliore guarigione e conseguenze.Ho 35 anni e la torsione e’stata violentissima e penso abbia interessato fortemente i legalmenti.In ospedale mi hanno detto che con una tac o RMN non si riesce a valutare lo stato dei legamenti e bisogna prima intervenire sulla riduzione della frattura e poi in un secondo tempo valutare i legamenti..Le vorrei chiedere inoltre in merito a ciò,se in sede di operazione sia preferibile intervenire sui legamenti senza”rimettervi le mani”successivamente, o se i legamenti dopo la riduzione si risaldano autonomamente.
La ringrazio anticipatamente magari per i miei dubbi “eccessivi”,ma il pensiero di non tornare a competere come prima mi preoccupa molto
RISPOSTA
La frattura scomposta del malleolo peroneale viene curata chirurgicamente con osteosintesi, preferibilmente con placca e viti oppure con fili metallici endomidollari e cerchiaggio metallico.
La placca può essere in acciaio o in titanio; quelle di ultima generazione, dette a stabilità angolare, garantiscono una maggiore tenuta.
La lesione legamentosa puo interessare il legamento tibio-peroneale distale o il legamento collaterale interno, mai i legamenti collaterali esterni della caviglia. Se presente, la lesione legamentosa è valutabile dalla semplice radiografia per un’alterazione dei rapporti articolari della caviglia. Il legamento collaterale interno viene ricostruito, il legamento tibio-peroneale distale guarisce ripristinando i rapporti articolari tra perone e tibia con una vite che unisce le due ossa e che viene rimossa dopo 4-6 settimane in anestesia locale.
Sarei comunque sereno in quanto si tratta di una lesione frequente che prevede un trattamento standardizzato che garantisce una buona guarigione e una ripresa dell’atività sportiva anche a livello agonostico.
cordialmente.
dott. stefano lepore