DOMANDA
Egr. dott. Varenna
buonasera, ho 63 anni e sono affetta da osteoporosi, il 23 ottobre u.s. sono caduta fratturandomi il polso sinistro in maniera scomposta, sono stata sottoposta a manovra e relativa ingessatura. L’apparecchio gessato è stato tolto il 26 novembre e per una settimana ho avuto un tutore. Durante il periodo di gessatura ho sofferto per gonfiore della mano e delle dita e per vari dolori, ma mi si diceva che era tutto normale. Tolto il gesso ho continuato ad avere dita e mano gonfissimi e doloranti, bruciore e spesso sudorazione. Ho seguito fisioterapia con molto dolore e ho recuperato pochissimo, ho fatto e sto facendo (su prescrizione medica) punture di Clody e magnetoterapia per 7/8 ore al giorno. Da poco, leggendo alcuni articoli sul mio problema, ho scoperto esistere l’algodistrofia e ho deciso di seguire il metodo Neuroreset ma anche con questo non mi pare di avere risultati accettabili, continuo a farmi male e ad avere gonfiore e dolore alla mano alle dita e al polso. Potrebbe, per favore, dirmi se è possibile risolvere con altri metodi? altre medicine? capirà fra poco saranno 4 mesi e sono un pò stanca di questa limitata funzionalità della mano sinistra che per me è la mia principale essendo io un soggetto mancino.
Sicura di una sua cortese risposta, porgo cordiali saluti.
RISPOSTA
Gentile signora,
la sua vicenda è molto istruttiva per gli ammalati di Algodistrofia perché raccoglie in un unico caso un buon numero di trattamenti che non hanno alcuna dimostrazione di efficacia. Nel rispetto del paziente, l’unica Medicina che può e deve essere praticata nel 2000 è quella che si chiama “Medicina basata sull’Evidenza”, ovvero tutte quelle pratiche terapeutiche che hanno alle spalle dimostrazioni incontestabili di efficacia e purtroppo i medici che finora ha incontrato evidentemente non praticano questo tipo di Medicina. Il mio suggerimento è quello di farsi seguire da un sanitario che abbia ben chiaro quelli che sono i presupposti indispensabili della professione sanitaria e soprattutto che abbia un livello minimo di competenza per trattare la sua malattia.
Cordialità.
MVarenna