FSH incremento da 2008 a 2019 (perchè?)

    DOMANDA

    Buongiorno Dott. Foresta,
    Mi rivolgo a Lei in quanto ho appreso essere uno dei maggiori esperti e studiosi in questo campo. Al fine di verificare il mio indice di fertilità ho effettuato a fine novembre 2019 uno spermiogramma che è risultato nella “norma” (spermatozoi per ml/eiac 21.000.000, concentrazione totale 67.000.000, motilità progressiva veloce + lenta 52%, morfologia 4%, test vitalità 93%, assenza di anticorpi antispermatozoi), in concomitanza del quale ho effettuato anche gli esami ormonali di routine.

    Proprio su questo ultimo aspetto ho notato, e la cosa mi preoccupa (essendo andato a studiarmi letteratura in merito, comprendente anche i suoi studi in materia) un notevole incremento dell’FSH che nel 2008 era pari a 2,7 Ul/L in un range da 1, 4 a 18, nel 2017 è passato a 7,4 e nel 2019 è rimasto fermo a 7,4; LH, invece, è rimasto costante a 3,7 Ul/L fino al 2017 per passare, poi, a 6,6 Ul/L (range 1,4 – 7,7).

    Faccio solo presente che nel 2007 sono stato operato di varicocele sx di 4° grado e che a seguito del Varicocele mi trovo con il testicolo sx ipotrofico (secondo ultimo ecocolor doppler 26.02.2020 pari a 13 ml, normovascolarizzato con struttura sostanzialmente omogenea, senza noduli) rispetto al dx (18 ml, con struttura omogenea e normovascolarizzato, senza noduli). L’unica cosa venuta fuori dall’ultimo ecocolor doppler è un lieve (2,7 mm) varicocele II-III grado Sarteschi (tuttavia solo in alcuni vasi che si spingono sotto il polo inferiore del didimo), oltre a una coda lievemente dilatata (7 mm) e lievemente ipervascolarizzata per la quale mi è stata data una cura di un mese con deltacorene, Norfloxacina e Doxiciclina.

    Sinceramente non ricordo in questi anni eventi che potrebbero aver provocato un danno testicolare da giustificare un certo aumento di FSH e poi LH, tanto che nel 2008 (dopo operazione varicocele) il valore era basso (2,7). I risultati degli spermiogrammi fatti in data 2010, 2011 (oltre all’ultimo sopra riportato) evidenziavano, rispettivamente, concentrazioni per ml/eiac di 29.000.000 e 17.000.000, motilità (veloce + lenta) non superiore al 45% e morfologia pari al 6% (2010) e 2% (2011). Paradossalmente (tranne che per la concentrazione di spermatozoi x ml/eiac) mi trovo con uno spermiogramma migliore oggi che ho un FSH elevato rispetto a quando presentavo un FSH basso. Infine, evidenzio che il testosterone totale è pari a 659 ng/dl (range 250-900) secondo gli esami ormonali di novembre 2019. Alla luce di ciò, dal momento che nessun Andrologo ha saputo rispondermi, da cosa potrebbe essere dovuto questo incremento di FSH (ho letto che con un valore di 7 persone hanno mostrato azoospermia, e la cosa mi inquieta)? potrebbe dipendere da una epididimite scoperta solo ora? oppure da un mio sovrappeso (dal 2017 ad oggi, purtroppo, ho smesso la palestra e sono ingrassato fino a pesare 90kg x 1,75)? Potrebbe anche diminuire tale valore o è destinato solo ad aumentare? Come posso fare a capire quale sia il danno e se lo stesso è progressivo?

    Le faccio presente, in ultimo che, nonostante purtroppo sia culminato in aborto spontaneo all’8 settimana, mia moglie è rimasta incinta a Dicembre 2019 dopo appena 2 mesi di tentativi.
    Spero mi possa essere di aiuto a capire. Ho chiesto di fare una crioconservazione del seme ma nessun Andrologo ha condiviso la scelta.
    Mi scuso per essermi dilungato.
    Grazie mille,

    RISPOSTA

    Caro signore,

    dalle informazioni che mi ha fornito ritengo probabile che l’innalzamento progressivo dei livelli di FSH, che peraltro non superano gli 8 U/L (valore sopra il quale è più probabile la presenza di una tubulopatia primaria) nel suo caso sia effettivamente “compensatorio” e favorevole ad un maggiore stimolo sulla spermatogenesi. Quest’affermazione sarebbe suffragata anche dalla normalità di tutti i parametri seminali soprattutto quantitativi e dei livelli ematici di testosterone totale, fondamentali per una corretta maturazione spermatica.

    Non ho elementi per poter predire come evolveranno nel Suo caso i livelli di FSH: tuttavia l’evidenza di livelli stabili su due prelievi eseguiti nel tempo farebbe propendere per una stabilizzazione nel tempo di tale parametro, stante l’assenza di segni di tubulopatia.

    I segni ecografici di flogosi epididimaria non sembrano incidere negativamente sulla qualità seminale.

    Spero di esserLe stato d’aiuto nella comprensione.

    Cordiali saluti

    Carlo Foresta

    Carlo Foresta

    Carlo Foresta

    ANDROLOGO. Direttore del Centro regionale di crioconservazione dei gameti maschili, Università degli Studi di Padova. Nato a Lecce nel 1951, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Padova, dove si è poi specializzato in endocrinologia. A Pisa ha invece conseguito la specializzazione in andrologia. È professore ordinario di patologia clinica all’Università di Padova […]
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