DOMANDA
gentMo Prof. Veronesi, sono una lettrice del giornale OK.
volevo farle i miei complimenti, lei è una persona molto sensibile, socievole e soprattutto molto umana.Le scrivo anche per avere da lei un consiglio, adesso le spiego:
lavoro a casa di persone che sono grandi fumatori, io lo sono stata , da circa 5 anni ho smesso. Durante le ore di
lavoro evito di stare dove loro fumano, ma dopo pranzo sono costretta purtroppo a fumare passivamente. Apro sempre il balcone e l’aspiratore. Vorrei sapere se questo basta a cautelare la mia salute. La ringrazio anticipatamente. e la saluto. Resto in attesa di una sua risposta.
RISPOSTA
Cara signora, la prima cosa da fare è chiedere ai suoi colleghi di lavoro di non fumare nella stanza ma di andare fuori loro, perchè anche se siamo in una casa privata questa però essendo luogo di lavoro diventa automaticamente luogo pubblico e quindi soggetto alla legge. Il fumo passivo fa male se inalato per lunghi periodi, continuativamente, cioè per mesi e mesi, e in dosi massicce. Se tiene le finestre aperte in modo che il fumo non ristagni per ore e l’areazione garantisce un sufficiente ricambio d’aria il rischio diventa minore. Ma la cosa migliore è che siano gli altri a uscire a fumare e non lei a essere costretta al fumo passivo. Faccia valere i suoi sacrosante diritti alla salute!
Un augurio affettuoso
Umberto Veronesi