FUOCO DI SANT’ANTONIO

    DOMANDA

    Egregio professore,
    è stato diagnosticato a mia madre ( anni 87, malata di Alzheimer nonchè diabetica) un herpes zoster, segni visibili sul fianco destro due bolle come morsi di zanzara. Diagnosi sicuramente in ritardo di almeno una settimana. Inizialmente le è stato somministrato il Famciclovir (500mg) ogni 8 ore e paracetamolo 1000mg. Ma dopo 24 ore( e tre compresse di antivirale) mamma ha cominciato a delirare, perciò le è stato soppresso. Per 2 giorni ha preso solo il paracetamolo che ha lenito il suo forte dolore solo per poche ore.Quindi le è stato prescritto il contramal gocce, lo sta prendendo da ieri, all’inizio con basso dosaggio senza risultati positivi. Ma stanotte avendo avuto dei fortissimi dolori, le ho somministrato 35 gocce di Contramal , 1000mg di paracetamolo e metà compressa del Famciclovir. Con tutto ciò lei ha sentito dolore per ancora due ore, poi si è assopita fino alle 8 del mattino ed ha ricominciato a stare male. Ho chiesto al suo dottore se magari il cortisone potrebbe aiutarla di più ma mi ha detto che ci sono conrtoindicazioni.Quindi per ora mi ha consigliato di darle 20 gocce di Contramal insieme a 500mg di paracetamolo, sperando che abbiano effetto almeno per 4 ore dalla somministrazione.
    Le chiedo professore se il cortisone non può aiutarla, anche perchè ormai tra gli attacchi di dolore e i brevi periodi in cui si riprende lei è quasi completamente digiuna e temo anche effetti collaterali del Contramal.La ringrazio e la saluto.

    RISPOSTA

    Gent.mo Sig./ra
    grazie per la Sua cortese email. Il trattamento antivirale prescritto a Sua madre è corretto, ma purtroppo non protegge dal dolore, spesso refrattario a molti trattamenti, specie in una persona anziana e con le patologie di Sua madre. Ma il trattamento cortisonico rischia di essere un rimedio peggiore del male, in quanto abbassa ulteriormente le difese immunitarie, favorendo l’infezione erpetica. Pazienti con Sua madre possono essere difficili, anche per le compromissioni cognitive legate all’Alzheimer. Tuttavia alcuni trattamenti, come quello locale da me ideato (ac. acetilsalicilico ed etere etilico), possono essere di notevole sollievo e privi di effetti collaterali.
    Ovviamente è necessaria una valutazione specialistica che formuli una diagnosi precisa del dolore e delle sue caratteristiche (compatibilmente con la collaborazione possibile della paziente) ed indichi un percorso terapeutico di una qualche efficacia.
    Se interessato/a, non esiti a contattarmi direttamente (02 5503 5518)
    Cordiali saluti

    Prof. Giuseppe De Benedittis

    Giuseppe De Benedittis

    Giuseppe De Benedittis

    ESPERTO IN IPNOSI. Dirige il Centro interdipartimentale per lo studio e la terapia del dolore all’Università degli Studi di Milano. Nato a Trani (Bari) nel 1944, laurea in medicina all’università di Padova nel 1968. A Milano si è specializzato in neurochirurgia, psichiatria e anestesiologia. Presso il Policlinico dell’ateneo lombardo dirige il Centro interdipartimentale per lo […]
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