Fuoco di Sant’Antonio

    Pubblicato il: 7 Marzo 2011 Aggiornato il: 7 Marzo 2011

    DOMANDA

    Egregio Prof. De Benedittis

    mia madre, 58 anni, ipertesa, soffre da circa 3 mesi del cosiddetto fuoco di Sant’Antonio. La patologia è stata trattata con Lyrica, Efferalgan e altri farmaci simili, con scarso risultato poichè, nonostante il rossore si sia attenuato, restano episodi di bruciore molto severi.

    Abbiamo letto della sua terapia con aspirina liquida per l’attenuazione del dolore.

    E’ possibile saperne di più?

    La ringrazio e la saluto cordialmente sperando in una Sua cortese risposta.

    Francesca

    RISPOSTA

    Gent.ma Sig.ra Francesca,

    La ringrazio per la sua cortese e-mail, da cu si evince che sua madre è affetta da herpes zoster che, dopo tre mesi, sta evolvendo in nevralgia posterpetica, con tendenza alla cronicizzazione.

    Si tratta di una patologia seria e spesso resistente, come nel suo caso, a molti trattamenti.

    La terapia da me ideata è una solu-sospensione di aspirina ed etere etilico, comprovatamente efficace in circa l’80% dei casi trattati. Riduce inoltre di molto il rischio di cronicizzazione. Va comunque impiegata, come ovvio, tempestivamente.

    In caso di ulteriori necessità non esiti a contattarci (Centro del Dolore, Università di Milano, 02/55035518).

    Cordiali saluti

    Prof. Giuseppe De Benedittis

    Direttore del Centro

    Giuseppe De Benedittis

    Giuseppe De Benedittis

    ESPERTO IN IPNOSI. Dirige il Centro interdipartimentale per lo studio e la terapia del dolore all’Università degli Studi di Milano. Nato a Trani (Bari) nel 1944, laurea in medicina all’università di Padova nel 1968. A Milano si è specializzato in neurochirurgia, psichiatria e anestesiologia. Presso il Policlinico dell’ateneo lombardo dirige il Centro interdipartimentale per lo […]
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