fuoco di S.Antonio…siamo sicuri?

    DOMANDA

    Buon pomeriggio dottore,
    le scrivo perchè vorrei un suo parere per quanto riguarda il famigerato Fuoco di S.Antonio (ho tanta simpatia per il Santo, visto che a Padova ho trascorso i bellissimi anni universitari ma gran poca per questo Herpes che mi ha invaso la spalla destra).
    Essenzialmente ho un enorme prurito (da grattare fino a quasi togliermi la pelle) ma direi quasi nessun altro sintomo.
    Ho 37 anni e sto allattando. Vorrei sapere se oltre alla terapia di uso cutaneo consigliata dalla mia dottoressa ossia l’uso di Eumovate 0.05 crema esiste qualche altro modo per “velocizzare” il decorso della malattia e magari arrivare prima alla guarigione.
    grazie mille
    saluti
    Silvia

    RISPOSTA

    Gentile signora,

    il termine “fuoco di sant’Antonio” è abitualmente impiegato in riferimento a un episodio acuto di herpes zoster. Questo è caratterizzato da comparsa di arrossamento, vescicole e dolore in un’area corrispondente al territorio di innervazione di un nervo sensitivo. La fase acuta dura poche settimane. Una volte risolte le lesioni cutanee può persistere dolore anche per mesi (algia post-zosteriana). Più rararmente i sintomi sono di prurito. Se questo è il suo caso, un possibile trattamento locale è l’impiego di una crema a base di capsaicina.
    Cordiali saluti
    Luigi Naldi
    Cordiali saluti

    Luigi Naldi

    Luigi Naldi

    Dermatologo degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Nato a Chioggia (Venezia) nel 1954, si è laureato in chirurgia e medicina all’Università di Pavia, specializzandosi in allergologia e dermatologia presso lo stesso Ateneo. Dal 2003 è presidente del Centro Studi Gised (Gruppo italiano studi epidemiologici in dermatologia), centro di ricerca in dermatologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo.
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