Gamma GT

    DOMANDA

    Egr. Dott, sono una signora di 58 anni. A seguito di un controllo ho rilevato che le GammaGT sono alterate a 50 (val di rif. max 32). Faccio uso di statine per il colesterolo e bevo una birra la settimana con la pizza. Il vino molto molto raramente. Più frequentemente bevo la birra analcoolica. Ho fatto un’eco addome di recente per un ceck-up generale e non ha rilevato niente. Volevo aggiungere che anche le precedenti analisi (4 mesi fa) riportavamo le GGT a 48. La ringrzio anticipatamente.

    RISPOSTA

    Gent.ma, le statine possono essere somministrate anche in chi è affetto da steatosi epatica o da epatite cronica ed ha gli enzimi del fegato, per questi motivi, alterati. Inoltre, un danno epatico grave da statine, stia pure tranquilla, è rarissimo.
    La sola modesta elevazione della gamma GT – senza, cioè, la concomitante alterazione delle transaminasi (AST, ALT) o della fosfatasi alcalina – non deve preoccupare. Al contrario, quando sono elevate le transaminasi dobbiamo pensare ad una citolisi (la distruzione di qualche cellula del fegato) o, nel caso si elevasse la fosfatasi alcalina, ad una colestasi (dovuta al rallentato flusso della bile).
    Dal punto di vista pratico, però, le consiglio dieta e attività fisica, che forse già seguirà. La dislipidemia va affrontata con una dieta ricca di verdure (crude, due volte al giorno), di frutta (tre volte al giorno), di legumi e cereali solo “integrali”, povera di proteine animali, zuccheri semplici, cereali raffinati e di grassi d’origine animale. Il sale deve essere allontanato dalla tavola e sostituito, in piccole dosi per la cottura, da sale marino integrale. L’attività fisica deve essere regolare, anche quotidiana, e il fumo deve essere abolito. Il peso e la circonferenza addominale devono essere tenuti sotto controllo.
    Con tutte queste misure, relative all’alimentazione e allo stile di vita, si prevengono (e si “curano”) molte malattie del metabolismo, le dislipidemie, il diabete, l’obesità, le vasculopatie e la steatosi epatica. Sono questi i principi che ho descritto anche in “Fegato sano” (L’Età dell’Acquario, 2010). Cari saluti

    Salvatore Ricca Rosellini

    Salvatore Ricca Rosellini

    Medico epatologo all’unità operativa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva dell’ospedale di Forlì. Dopo la laurea all’Università degli Studi di Bologna si è specializzato in gastroenterologia (Ferrara), medicina interna (Bologna) e geriatria (Parma). Presidente della Liver-Pool Onlus, la federazione nazionale delle associazioni di volontariato per le malattie epatiche e il trapianto di fegato, ha scritto i […]
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