Gardenella e ureaplasma

    DOMANDA

    Buongiorno dottore,
    nel mese di novembre ho eseguito tampone vaginale perché avevo perdite maleodoranti ed è risultata Gardnerella (non so se centri qualcosa ma tutto è iniziato dopo aver provato la coppa per il ciclo mestruale, forse utilizzata per troppe ore) e ureaplasma urealyticum con carica 10.000.
    Ho fatto cura antibiotica per tre giorni (io e mio marito). Successivamente, nel mese di febbraio sembrava tutto a posto ma eseguendo esami delle urine è risultata una forte infezione
    ed ho nuovamente preso antibiotico (solo io) per 7 giorni.( carica batterica urine 1496). In marzo ho eseguito esame motto intermedio risultato negativo.
    Recentemente ho rifatto tampone cervicale ed è risultato ancora ureaplasma urealyticum, sempre 10.000, per il quale il ginecologo mi ha prescritto zitromax per tre giorni per due volte ogni 7 giorni (io e mio marito.
    Se non è venuta fuori credo che la gardnerella sia stata “eliminata”….
    Io e mio marito abbiamo avuto rapporti protetti prima della scoperta dell’infezione batterica (quindi ultimo in febbraio) e non ha eseguito nessun esame. Potrebbe aver preso qualcosa anche lui?
    Grazie

    RISPOSTA

    La presenza di Gardnerella non è espressione di malattia sessualmente trasmessa, ma di vagitosi/dismicrobismo. E la positività per Ureaplasma non fa che confermare l’ipotesi. Per questo motivo, non c’era, e non c’è tuttora, alcuna ragione perchè suo marito venga trattato con antibiotici. Piuttosto, dato che lei avrà sicuramente una quota alterata di lattobacilli e un pH vaginale altrettanto alterato, dovrà fare per mesi un trattamento a base di lattobacilli endovaginali e acidificanti artificiali per cercare di ricostituire il normale equilibrio vaginale, che ha perduto ormai da mesi, e che nel frattempo si sarà ulteriormente alterato a causa delle terapie antibiotiche eseguite.