Gardnerella ureaplasma e mycoplasma

    DOMANDA

    salve dottore, A seguito di tampone vaginale~cervicale
    Cellule epiteliali:molte
    Flora lattobacillare: assente
    Leucociti:numerosi
    Flora coccobacillare gram incerta: abbondante in parte adesa alle superfici cellulari (clue cells)
    Risulto positiva a
    -gardnerella
    – micoplasma (specie ureaplasma urealyticum e mycoplasma hominis con cfu 10.000)
    -antibiogramma: sensibilità a josamicina e minociclina
    Osservazioni:vaginosi batterica

    Il tutto nasce da un pap test da effettuare per prevenzione oncologica presso il consultorio del mio comune.
    Quel giorno la ginecologa mi prescive un tampone per delle secrezioni (io non accusavo altri sintomi) e da qui il risultato delle infezioni.

    La mia ginecologa mi ha prescritto meclon ovuli alla sera e ozogin crema al mattino per dieci giorni, affiancando degli integratori alimentari e dei fermenti lattici. Il tutto associato ad una dieta sana ed equilibrata ricca di verdure e frutta

    La ginecologa del consultorio Invece mi ha prescritto minocin due al gg per otto giorni
    Neoxene ovuli alla sera per dieci gg
    Cliagin lavande a mattini alterni
    I fermenti mi ha consigliato di prenderli a fine cura

    Onestamente non so quale cura sia piu adeguata…ho solo letto, spulciando su Internet che il mycoplasma se non è ben curato può portare all infertilità.
    Può aiutarmi a capire se l antibiotico è necessario o meno?
    Sono molto combattuta
    La ringrazio infinitamente. Valentina

    RISPOSTA

    Premesso che sarebbe stato importante conoscere la sua età e l’eventuale assunzione per lungo tempo di antibiotici per altri motivi, la presenza di “clue cells” (anche se manca l’indicazione del pH vaginale e della presenza di secrezioni giallo-verdastre dal tipico odore di pesce) insieme con ureaplasma, mycoplasma, gardnerella vaginalis fa pensare alla vaginosi batterica. Oltre alle terapie topiche, lavande, ovuli, etc., con le quali non esagerare per non ostacolare il ripristino della giusta flora batterica vaginale (lactobacilli), nonché all’adozione di dieta opportuna, in questa fase la terapia con antibatterico (per esempio, metronidazolo) può essere opportuna. Il ripristinarsi – come le ho detto – della flora batterica vaginale indigena comporterà la scomparsa dei batteri “inopportuni” e la risoluzione della sintomatologia. Ritengo che anche il suo partner debba controllarsi.

    Giuseppe Miragliotta

    Giuseppe Miragliotta

    ESPERTO IN TERAPIE ANTIBIOTICHE. Esperto di infezioni e terapia antiinfettiva. Professore ordinario f.r. di Microbiologia dell’Università di Bari. Specialista in Microbiologia, Ematologia, Farmacologia. Consigliere Nazionale della Associazione Microbiologi Clinici Italiani.
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