Gelosia e fiducia

    Pubblicato il: 24 Settembre 2010 Aggiornato il: 24 Settembre 2010

    DOMANDA

    Buonasera professore,

    Da 3 anni sto insieme ad una persona che mi ha dimostrato in svariati modi quali siano i suoi sentimenti e le sue intenzioni,un rapporto quasi perfetto se no fosse per la mia gelosia morbosa ingiustificata.Premetto che non gli ho mai controllato mail o cellulare.Il mio problema,o forse dovrei dire la mia fissa, è che penso sempre che possa trovare una persona migliore di me,piu’ bella,piu’ simpatica,piu’ intelligente..Non mi ha mai dato modo di dubitare di lui e dei suoi sentimenti,però a volte non riesco a fare a meno di pensare che lui possa lasciarmi per un’altra.Dopo 3 anni dovremmo essere ormai una coppia ben consolidata,io ho 27 anni e lui 31,ma forse penso che lui possa stufarsi da un momento all’altro di me.Spesso litighiamo animatamente per questa mia gelosia ingiustificata,lo accuso ingiustamente di cose che non ha fatto nè detto.So che questo mio comportamento porterà alla rottura inevitabile del rapporto,ma non riesco a controllarmi.

    mi aiuti.grazie

    RISPOSTA

    Cara lettrice,

    la spiegazione più a portata di mano per il suo problema è: mancanza di autostima. Ma questo a ben pensarci non ci dice molto. Per cui, non accontentiamoci e proviamo ad andare un po’ oltre.

    La gelosia è un’emozione naturale e utile: serve a mantenere la stabilità di una coppia, a tenere legato il partner, e ad allontanare i possibili rivali.

    Nel suo caso, se vuole, possiamo ipotizzare che questo meccanismo funzioni in modo abnorme. Però, se voi due ancora non vivete insieme, se non siete sposati, se non avete dei figli, allora in fondo potremmo capire se qualcosa dentro di lei sentisse che le condizioni di massima sicurezza ancora non sono state acquisite. Anche dal punto di vista delle rivali, anche se il suo compagno non sembra andare in cerca di altre donne, non si può mai escludere che da un momento all’altro non ne compaia una particolarmente temibile! Questo per dire che il meccanismo della gelosia segue una logica primitiva, ma nella sua logica… sa il fatto suo.

    Per cui, come primo punto, non conviente cercare di controllare la gelosia, anche perché otterremo l’effetto opposto, di farla attivare ancora di più: chi non viene ascoltato in genere si mette a strillare.

    Detto questo, rimane il suo timore che la sua gelosia finisca per ottenere l’effetto opposto a quello per cui è stata creata, cioé faccia allontanare il suo partner. E’ possibile, ha ragione. Vorrei notare però una cosa importante; in questo caso, lei non verrebbe lasciata perché lui trova una ragazza migliore di lei (più carina, più simpatica, più intelligente, o anche meno gelosa). Lui se ne andrebbe per rinuncia, perché non riesce a convincerla della solidità del vostro amore, perché per quanto lui faccia non riesce a conquistare la sua fiducia.

    Ecco la chiave: la fiducia. La gelosia non si placa finchè non si raggiungono delle condizioni di fiducia. La sua gelosia si attiva per segnalare che non sente queste condizioni; dopo di che lei dice a sé stessa: “sì ma lui è bravo; quindi sono io che non valgo niente”. Ecco messa in discussione l’autostima; e allora la sua gelosia verso un uomo perfetto diventa un’ulteriore prova che lei non lo merita, e così via in un circolo vizioso, dove lei sente che alla fine avrà ciò che si merita, e lui se ne andrà con un’altra.

    Come uscirne? Una possibilità è che lei decida di affrontare la sua tendenza a non sentirsi al sicuro nelle relazioni come un problema suo, che lei si porta per così dire “da casa”. Tenga presente però che la vostra coppia ormai si è organizzata così: lui bravo e sicuro, lei insicura e gelosa. Questo è una specie di “accordo segreto” della coppia, e non è mai facile cambiare questi equilibri. Per cui, una seconda possibilità (che io tenderei a preferire) è di affrontare la questione in coppia. Perché la fiducia – come la gelosia – riguarda i rapporti. La fiducia si costruisce o viene a mancare tra due persone, prima ancora che dentro di sé.