DOMANDA
BUONGIORNO DOTTORE,
HO MIO PADRE MALATO DI TUMORE, IERI HO CONSULTATO UN ONCOLOGO CHE HA SCRITTO ESATTAMENTE QUESTO:
” AFFETTO DA RECIDIVA LOCOREGIONALE ( LINFONODALI, PARETE ADDOMINALE E, FORSE EPATICHE) DA PREGRESSA NEOPLASIA UROTELIALE DELLA PELVI PER LA QUALE ERA STATO PRECEDENTEMENTE SOTTOPOSTO A NEFROURETEROCISTOPROSTATECTOMIA DX. A SEGUITO DI TALE INTERVENTO IL PAZIENTE VIENE SOTTOPOSTO A DIALISI IN QUANTO INIZIALMENTE MONORENE POSTATRAUMATICO.
D’ACCORDO CON IL NEFROLOGO SI E’ CONVENUTO DI PROPORRE UNA MONOCHEMIOTERAPIA CON:- GEMCITABINA 550 MG/MQ I GIORNI 1,8,15 OGNI 4 SETTIMANE. TALE TRATTAMENTO ANDRA’ EFFETTUATO DOPO LA DIALISI.” SECONDO LEI, DOTTORE, QUESTA MONOCHEMIO E’ IL TRATTAMENTO GIUSTO PER MIO PADRE OPPURE LEI LO AVREBBE CURATO DIVERSAMENTE? PENSA CHE RIUSCIRA’ A SUPERARE LA MONOCHEMIO E CHE QUESTA NON GLI PROVOCHI TROPPA SOFFERENZA, VISTO CHE E’ GIA’ MOLTO PROVATO? LEI COSA MI CONSIGLIA… IO SONO PRONTA ANCHE A PORTARLO FUORI DALLA MIA REGIONE PURCHE’ VENGA CURATO.
GRAZIE, UNA FIGLIA DISPERATA
FRANCESCA PIRAS
RISPOSTA
Gentile sig.ra Francesca,
per quanto riguarda la scelta del tipo di farmaco ritengo sia corretta. Purtroppo deve considerare che il tipo di tumore di suo papa’ (uroteliale), tende a rispondere poco in genérale ai trattamenti chemioterapici e che la finalita’ del trattamento e’ palliativa.
Sul dosaggio scelto per il farmaco e la modalita’ di somministrazione non mi esprimo, ma mi affiderei senza problemi alla competenza e alla valutazione del nefrologo.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, si tratta di un farmaco generalmente bel tollerato e comunque sempre interrompibile qualora gli effetti collaterali sopravanzassero i potenziali benefici.
Cordialmente,
dr Luca Gianni