DOMANDA
La disturbo esordendo come persona che consulta i medici sapendo che lei è disponibile e sempre gentile.
Mio figlio ha 12 anni ed ha dei tic , non molto gravi, episodici, che a scuola non si manifestano mai . Su alcune cose che lo angosciano tende a ripetere le domande a distanza di tempo . Ho paura che possa diventare ossessivo .A scuola va bene, pratica sport, ha amici , è estroverso. Cosa puo’ essere? L’abbraccio .Giulia -Vicenza
RISPOSTA
Gentilissima, i ragazzi, intorno ai 12 anni, si trovano a vivere profondi mutamenti nella loro vita: il loro corpo si trasforma, il loro cervello modifica i propri assetti, la loro mente si trova ad avere pensieri totalmente nuovi, mai avuti fino ad allora. Il fatto che suo figlio tenda a ripetere le stesse domande anche a distanza di tempo si inserisce in questo quadro d’insieme che le ho detto. I tic non molto gravi ed episodici, come il bisogno di sentirsi ripetere le stesse risposte costituiscono la manifestazione di un bisogno più profondo che agisce dentro di loro: l’esigenza di cercare qualcosa che resti uguale all’universo che si apprestano ad abbandonare, il mondo dell’infanzia. Capisco le sue preoccupazioni. Ma visto quanto mi dice di suo figlio (ha amici, pratica sport, è estroverso) credo non debba avere nessuna preoccupazione: è sano, sta bene, è sereno. L’abbandono del mondo dell’infanzia è spesso sottovalutato dagli adulti. Si tratta di uno dei dolori più profondi della vita. Ci rendiamo meglio conto di questa perdita irreversibile quando diventiamo maturi e cominciamo il processo inevitabile dell’invecchiamento. Solo allora (forse) comprendiamo di quanto triste sia lasciare l’infanzia. Quando stiamo abbandonando l’infanzia siamo colti da paure più o meno grandi ed abbiamo bisogno di sentire che almeno qualcosa resti uguale. E pensiamo che qualcosa possa rimanere uguale soprattutto se gli adulti più importandi della nostra vita, come la madre e/o il padre, ci ripetono le stesse cose. Quindi il mio consiglio è quello di non avere quelle preoccupazioni, ma di stare vicino a suo figlio in questo momento delicato della sua vita. Con discrezione, ma anche con curiosità, interesse, calore affettivo. Cerchi di non farsi offuscare da dubbi che non hanno ragione di esistere. Suo figlio ha bisogno di sentire che sua madre è serena, gioiosa della sua presenza nella sua vita. La serenità che sentirà in lei si propagherà anche in suo figlio generando in lui stati di benessere, tranquillità interiore che lo aiuteranno ad affrontare i notevoli cambiamenti che deve affrontare e superare. Le faccio i miei migliori auguri per la sua vita e anche per quella di suo figlio, il tesoro che illumina la sua vita, Luigi Aprile