DOMANDA
Spettabile professore Passalacqua, volevo porre ala sua cortese attenzione il seguente quesito. Mia moglie di 49 anni ha sempre prestato grande accuratezza nell’alimentazione (sana con molte fibre senza eccessi alimentari ecc) e nello stile di vita (niente fumo ed alcol e tanta attività fisica)all’insegna della prevenzione del cancro e della tutela della propria salute. Ora però, essendo affetta da gozzo multi nodulare con ipertiroidismo subclinico (TSH pressoché scomparso ed FT3 ed FT4 ancora nella norma), si trova davanti ad un bivio: sottoporsi all’intervento chirurgico (con la rimozione totale della tiroide) oppure alla terapia radiometabolica (utilizzando lo iodio 131), terapia che abbiamo potuto notare come faccia molto discutere (anche in ambienti medici che noi conosciamo) riguardo ad eventuali rischi cancerogeni che potrebbero concretizzarsi, anche dopo anni,in seguito a tale terapia radio metabolica. Per questo ho voluto contattarla, sperando possa gentilmente darmi un suo autorevole parere riguardo a eventuali rischi che comporterebbe tale terapia (e se essa quindi è peggiore o no dell’ intervento chirurgico) visto che sul sito web di “Ok Salute e Benessere” viene data la possibilità agli utenti di avere preziosi chiarimenti sull’importante tema della salute e della prevenzione, tema in cui credo rientri a pieno diritto anche il quesito da me posto. Ringraziandola per l’attenzione e in attesa di una sua gentile risposta, le porgo i miei più cordiali saluti.
RISPOSTA
Gentile signore,
mi sento di consigliarle anche io l’intervento chirurgico e non la radioterapia metabolica, per vari motivi. In genere la radioterapia viene riservata ai pazienti anziani o con controindicazioni chirurgiche e in cui non vi siano noduli.
Nel caso dei giovani e senza fattori di rischio chirurgici anestesiologici, la chirurgia è da preferire sopratutto se il gozzo è voluminoso o contiene noduli. Non farei la radioterapia.
Senta un chirurgo con esperienza nella chirurgia della tiroide.
Cordiali saluti