germogli

    DOMANDA

    Salve,

    al di là dell’emergenza tedesca, quello che non mi è chiaro leggendo i giornali di questi giorni è se i germogli in generale possono rappresentare un fattore di rischio per il proliferare di certi tipi di batteri. E vorrei capire se i rischi si corrono anche coltivando in casa i germogli

    leggendo i giornali, mi sono fatto l’idea che in generale i semi di germogli che si acquistano e che poi si coltivano in casa possono rappresentare una fonte di contaminazione da escherichia coli: se così fosse sarebbe sconsigliabile il consumo dei germogli in generale, e a maggior ragione la somministrazione a bambini (come di tanto in tanto mi capita di fare a me con mia figlia…).

    O sbaglio?

    la ringrazio per l’attenzione

    cordiali saluti

    RISPOSTA

    Il rischio di contaminazione è legato all’uso di stallattico (feci di animali ) che pur essendo un ottimo concime naturale può essere a rischi di infezione.

    A livello industriale dovrebbe essere più controllato , ma sicuramente non darei mai a mia figlia dei germogli di soia coltivati in casa e tanto meno crudi.

    I germogli come tutti i prodotti a contatto con la terra (fragole ortaggi ecc ) è buona norma disinfettarli con previa bollitura ( se è possibile) oppure con l’uso di ammuchina (o prodotti simili) liquida.

    Costantino Motzo

    Costantino Motzo

    Responsabile del servizio di dietologia e nutrizione clinica all’ospedale Giovanni di Dio di Cagliari. Laurea in scienze biologiche all’università di Cagliari nel 1993, dottorato di ricerca in neuroscienze nel 1999. Oggi è professore a contratto di scienze dell’alimentazione alla facoltà di medicina del capoluogo sardo.
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