DOMANDA
Gentilissimo professore,
le scrivo per avere un consiglio riguardo a mio marito (59 anni) affetto da Glioblastoma di IV grado. E’ stato operato a maggio 2016, ma non e’ stato possibile rimuovere del tutto il tumore, e’ rimasta una parte residua. E’ affetto da un po’ di afasia produttiva gia’ da prima della operazione ed in piu’ l’operazione ha causato la paralisi della parte destra. Si e’ sempre impegnato molto sia nella fisioterapia che nella logopedia, e grazie a questo ha in parte recuperato, soprattutto la gamba destra: puo’ camminare senza bastone. E’ perfettamente capace di capire ed in sostanza riusciamo a comunicare.
Ha fatto radioterapia in giugno-luglio 2016 ed la temozolomide a partire da settembre 2016, anche se in dose ridotta (250 mg/gg per 5 gg al mese invece di 300 mg/gg) perche’ gli causa piastrinopenia.
La temozolomide non e’ efficace come speravamo. Non solo non si ha regressione, ma abbiamo recentemente capito che c’e’ progressione. Vorremmo cambiare e vorremmo un consiglio su come cambiare. Ci hanno parlato del Regoma, Regorafenib per recidiva di glioblastoma, e dell’AVASTIN associato a Fotemustina, ma mi sembra che sono terapie particolarmente tossiche per il midollo e quindi temo che mio marito non sia in grado di tollerarle.
Sarebbe possibile partecipare ad UNA SPERIMENTAZIONE CLINICA DI IMMUNOTERAPIA al Besta? Che cosa ci consiglia?
La ringrazio tantissimo per la sua attenzione, cordiali saluti.
RISPOSTA
Al momento non ci sono sperimentazioni di immunoterapia per glioblastomi in recidiva o progressione., è verosimile che se ne attivi una a fine anno.
Per quanto riguarda glia ltri farmaci citati: il rischio di tossicità midollare è a carico di fotemustina.