grandezza dei globuli rossi

    Pubblicato il: 4 Giugno 2010 Aggiornato il: 4 Giugno 2010

    DOMANDA

    Gentile professore vorrei un suo parere riguardo una mia curiosità : la scorsa settimana ho ritirato le analisi del sangue e ,avendo degli asterischi vicino a due voci, le ho portate dal medico di famiglia ,ma c’era il sostituto che mi ha dato una risposta non troppo convincente. Guardando le due voci mi ha risposto che ho i globuli rossi più piccoli della media, che ci si nasce e non c’è rimedio.
    Ciò a cui faccio riferimento sono :
    MCHC : il mio valore è 31,7 gr/dl e dovrebbe essere compreso tra 33 e 37;
    RDW : io ho 11,3 % e i limiti sono tra 11,5 e 14,5.
    Ora chiedo a lei : ‘ma i globuli rossi non hanno la stessa grandezza in tutte le persone ?’ E queste sigle corrispondono davvero a quanto dettomi?
    Dato che le scrivo le chiedo anche un suo parere riguardo alla bassa percentuale dei neutrofili :42,8 invece che stare compreso tra 55 e 70.
    Nell’attesa di una sua risposta le porgo i miei saluti.

    RISPOSTA

    Gentile lettore,

    i globuli rossi non hanno la stessa grandezza in tutte le persone, ma variano di dimensione entro certi limiti. Il superamento di questi limiti, o perchè i globuli rossi sono troppo grandi o perchè sono troppo piccoli, possono indicare la presenza di un’alterazione. I valori che lei riporta indicano una lievissima alterazione dei globuli rossi (anche se non della dimensione), ma questa va letta alla luce del quadro clinico e della situazione generale. La sigla MCHC indica la concentrazione media di emoglobina nei globuli rossi e di solito è considerata normale tra 30 e 36%. Mi sembra di poter dire che nel suo caso non hanno alcun significato patologico, come probabilmente non ce l’ha la bassa percentuale di neutrofili.
    La saluto cordialmente.

    Agostino Gnasso

    Agostino Gnasso

    Professore di medicina interna all’Università della Magna Grecia di Catanzaro. Nato ad Aversa (Caserta) nel 1956, si è laureato all’Università Federico II di Napoli e si è qui specializzato in diabetologia e malattie del ricambio e in medicina interna. Dal 1982 al 1985 ha frequentato l’Istituto per la ricerca sull’infarto del miocardio dell’università di Heidelberg […]
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