Grave incidente, trauma cranico e agitazione fisica

    DOMANDA

    Il.mo dott Ruggiero,
    Buongiorno
    Le scrivo per conto del mio ragazzo, il quale ha avuto un brutto incidente il moto il 19 giugno 2018, riportando un grave trauma cranico e molteplici fratture, è stato in coma 22 giorni ed il primo novembre è uscito da una clinica neurologica riabilitativa (non gli hanno prescritto nessuna terapia medica da continuare a casa).
    Le cose con il tempo e le terapie sono migliorate parecchio, fisicamente e mentalmente. Ad oggi presenta ancora qualche problema di memoria, di orientamento e di concentrazione. Ma il suo problema principale è l’agitazione, l’incapacità di star fermo e rilassarsi. Per esempio, quando mangia, tra il primo ed il secondo, si alza ed inizia a camminare per la cucina. Se per esempio gioca a carte, riesce a farlo massimo per 20 minuti poi deve smettere e fare altro. Non riesce a stare a casa troppo a lungo, esce spesso e torna poco dopo. Non riesce a stare in un posto più di 10 minuti. La sera fa difficoltà ad addormentarsi e si alza ripetutamente, o va in bagno, o va a fumare. Questa agitazione lo porta a fumare molto. Ed generale, è molto impaziente. Lui sta male per questa situazione, perché non sa quale possa essere la ragione. È “normale” questa agitazione post trauma cranico? Dovuta al colpo, e chissà, ai medicinali assunti durante e dopo il coma farmacologico, al Pipamperone (un neurolettico che ha assunto ogni sera da luglio a fine ottobre la sera per dormire, il quale so che come effetto secondario può portare acatisia. Da quando ha sospeso l’assunzione le cose sono migliorate, ma di poco) …insomma, a tutto? Può passare con il tempo? O ha l’agitazione psicomotoria che deve essere trattata con medicinali? Tuttavia è anche molto triste e spesso piange ripensando all’incidente e gli è difficile realizzarlo.
    La ringrazio in anticipo. Buona giornata!

    RISPOSTA

    Buongiorno, ciò che descrive potrebbe ancora rappresentare un fenomeno secondario all’uso dei neurolettici. Se il farmaco è sospeso il fenomeno potrà ridursi fino a scomparire nei prossimi mesi. Per favorire un migliore andamento della riduzione del sintomo è possibile considerare trattamenti specifici per un periodo di tempo limitato. Il neurologo che lo ha seguito potrà decidere in tal senso.

     

     

    Francesco Saverio Ruggiero

    Francesco Saverio Ruggiero

    Psichiatra e psicoterapeuta presso la A.S.L. di Avellino. Nato nel 1972 ad Avellino, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1998 e si è specializzato in psichiatria nel 2002 all’università Cattolica del Sacro Cuore, a Roma. Psicoterapeuta a orientamento cognitivo comportamentale.
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