herpes labiale

    Pubblicato il: 21 Marzo 2012 Aggiornato il: 21 Marzo 2012

    DOMANDA

    Egr. Dr.Cauda,
    mia figlia di 7 anni, dal maggio scorso ad oggi ha preso per l’ottava volta l’herpes labiale. In 2 occasioni, nei mesi estivi,ho dato la colpa allo stress di fine scuola e poi alla frenetica attività del centro estivo. Ma dal dic.ad oggi -ora la 6^ volta- non lo spiego.
    Gli esami del sangue rilevano valori normali in azotemia, glicemia plasmatica, creatininemia, PCR, sideremia, transferrina, ferritina, IgG,IgA,IgM.
    Nell’elettroforesi sieroproteine i valori “alterati” sono beta 1 globuline 0,30 – beta 2 globuline 0,19 – gamma globuline 0,54; la VES I ora 14.
    Nell’esame emocromocitometrico il “coeff.variaz. distrib.emazie” 12,10%.
    Anticorpi anti herpes II IgG >0,50 ratio ed anticorpi anti herpes II IgM 0,85 ratio, quindi entrambi negativi. Ora, dai cerottini siamo passati alla crema Aciclovir ed integratore Multicentrum Junior, ma non riusciamo a capire dove sia il problema visto che i valori “alterati” non discostano così tanto dai valori normali.
    Cos’altro possiamo controllare? Che esami abbiamo tralasciato? Ci terrei a risolvere il problema poichè per mia figlia il fastidio è notevole e dopo quasi un anno non nè può più!
    Grazie infinite per la Sua collaborazione. Maria Rita

    RISPOSTA

    Gentile Signora,
    l’herpes labialis è conseguente ad una riattivazione dell’infezione da virus herpes simplex, un virus frequentemente contratto in età pediatrica. Tale riattivazione si verifica in genere in seguito ad un temporaneo abbassamento delle difese immunitarie. Vari fattori possono scatenare l’herpes labialis: il più frequente è l’esposizione alla luce solare, ma anche l’esposizione a temperature estreme (caldo o freddo), l’alimentazione non equilibrata, lo stress, sbalzi ormonali, malattie infettive di altra natura o, più raramente, difetti congeniti/acquisiti delle difese immunitarie. In una proporzione non trascurabile di casi poi non si riesce ad individuare un fattore scatenante. Fortunatamente nella maggior parte dei casi le manifestazioni, seppur fastidiose, sono di scarsa gravità e spesso autolimitantesi. In considerazione dell’estrema eterogeneità dei casi clinici, le consiglio di rivolgersi al suo medico curante che, sulla base di un’accurata valutazione clinica, saprà indirizzarla verso l’opportuno iter diagnostico-terapeutico.
    Cordiali saluti
    Prof. Roberto Cauda