DOMANDA
Buongiorno Prof. Varenna,
ho 59 anni ,comorbilità cirrosi compensata hcv correlata (hcv negativizzata dopo cura con daa)MGUS,emocromatosi ereditaria,sindrome Sjogren/Les, crioglobulinemia circolante tipo II. Ho un’osteoporosi femoro – lombare. Ad oggi patologie asintomatiche per cui non ho fatto terapie cortisoniche .
Lo scorso anno, a gennaio ho avuto una algodistrofia ad entrambe le teste del femore (vd. domanda a Lei inviata “Neridronato e osteonecrosi asettica teste femore) trattata con 50 sedute di ossigenoterapia e due cicli di neridronato per infusione . Ultima infusione maggio . Ad agosto l’ultima rm indicava la risoluzione dell’episodio. Successivamente dopo qualche mese di stop da novembre ho iniziato una terapia di una intramuscolo al mese di neridronato 25 mg per trattare l’osteoporosi .
Da fine ottobre insorgenza di tallodinia al piede sx poi al dx . La successiva rm di metà gennaio concludeva : CR : Frattura da durata calcaneare destra. Edema da squilibrio posturale o algo-distrofico nelle ossa del tarso e del medio – tarso di sinistra. L’ortopedico concludendo che la frattura era in organizzazione ha deciso di non operare .
E’ comune che un secondo episodio di algodistrofia insorga a distanza così ravvicinata e dopo due cicli di neridronato ?
Cosa mi consiglierebbe di fare ? Proseguire con le intramuscolo mensili ? aggiungervi un bifosfonato diverso (ho anche osteoporosi)fare un ciclo di neridronato come in precedenza per le anche ? inserire dell’ OTI ?
Dopo quanto rifare una rm ?
In attesa inoltro cordiali saluti
p.s.: riporto testo integrale rm in post scriptum e non in corpo lettera per evitare che si pubblichi un quesito appesantito da un testo troppo lungo e di scarso interesse per gli altri lettori/trici
PIEDE DX:Nel corpo calcaneare, settore postero-mediale, è presente una rima di frattura serpiginosa, che dalla corticale inferiore si dirige obliquamente indietro e medialmente, delimitata da ampio alone di infiltrazione edemigena della spongiosa ossea corrispondente. Non alterazioni di segnale nella spongiosa dei sementi scheletrici in esame.Modesta distensione liquida della capsula dell’articolazione astragalo-calcaneare posteriore e peroneo-astragalica.Nei tessuti molli -adiposi del sottocutaneo, medialmente al corpo calcaneare, è presente un’estesa infiltrazione edemigena all’origine del muscolo abduttore dell’alluce
PIEDE SX :
Limitate aree di infiltrazione edemigena nella spongiosa del settore infero-esterno del cuboide e della base del IV e V metatarso, nonché del settore inferiore dell’apofisi anteriore-scafoidea dell’astragalo . Modesto versamento liquido nell’articolazione astragalo-calcaneare posteriore . Non altre alterazioni di segnale nei segmenti scheletrici esaminati. Regolari i vettori muscolo -tendinei e legamentosi
RISPOSTA
Gentile sig.
la diagnosi di algodistrofia non può essere posta sulla base del riscontro alla RMN che peraltro documenta solo modeste aree di sofferenza ossea verosimilmente secondarie all’alterato carico derivante dalla frattura.
Se il suo medico tuttavia ravvede le manifestazioni cliniche indispensabili per porre una corretta diagnosi di algodistrofia, il trattamento dovrà essere analogo a quello già effettuato per il precedente episodio.
Cordialità.
MVarenna