Il senso di colpa

    Pubblicato il: 10 Settembre 2010 Aggiornato il: 10 Settembre 2010

    DOMANDA

    Sono un ragazzo che ha un problema che lo affligge da tempo : IL SENSO DI COLPA… le spiego senza dilungarmi troppo la mia vicenda:è stato un episodio vissuto quando avevo 21 anni ( circa 6 anni fa) : sono stato insieme ad una ragazza lei aveva 20 anni io 21 anni che è rimasta incinta e ha deciso di interrompere subito la gravidanza. Io in quel momento non ho saputo dire nulla non sapevo che fare mi sentivo completamente perso in ansia sentivo un peso enorme sulle mie spalle di ragazzino mi sentivo veramente male e ho accettato la sua decisione senza parlarne con nessuno. Da quel momento vivo quasi se fossi stato io a prendere quella decisione 6 anni fa, anche se dicono che quelle sono scelte prese dalle donne non dagli uomini. oggi sto molto più male che quando quell’episodio è capitato, ora la mia vita è più felice ma il senso di colpa rovina quasi per intero la mia esistenza.Dottoressa le chiedo profondamente un aiuto.

    RISPOSTA

    Le emozioni sono una parte imprescindibile di noi stessi e di incalcolabile valore. Sono le emozioni a mettere in moto comportamenti e scelte, a spingerci a fare o a rinunciare.

    Talvolta però le emozioni ci giocano brutti scherzi, cogliendoci all’improvviso o turbandoci per tempi lunghi.

    Al di là dello specifico episodio che lei riporta, le emozioni svelano chi siamo. In particolare gettano luce sui nostri obiettivi, anche (e soprattutto !) su quelli più ‘nascosti’.

    Mi spiego meglio. Se lei si arrabbia per una situazione o con una persona significa che nutriva delle aspettative che non si sono avverate. Quante volte capita di osservare che – di fronte allo stesso episodio – alcune persone vanno in escandescenza mentre altre sembrano mantenere la calma.

    Per quanto riguarda il senso di colpa questo emerge quando il pensiero auto-referenziale è del tipo ‘avrei voluto fare/dire, ma non ho fatto’ o, come nel suo caso, ‘non avrei voluto fare, ma ho fatto’.

    La decisione di abortire è noto essere sofferta. Non è una novità che comporti degli strascichi nel tempo. Credo che nessuno abortisca volentieri. Penso anche che la responsabilità non sia solo della donna e del suo compagno. Tutta la vita affettiva e la naturale proiezione verso il futuro ne risentono. Generare è una naturale spinta legata all’essere vivi. Non si stupisca quindi di avvertire disagio. Crescendo le viene da proiettarsi nel ruolo di padre e, di rimando, a ri-pensarsi.

    Nella nostra cultura, il senso di colpa ha spesso un connotato negativo. In psicologia della motivazione non è affatto così. La colpa fa emergere il desiderio di riparare che è una forza motivazionale potente.

    In casi come il suo (mi creda ne esistono migliaia !) però non è più possibile ‘tornare indietro’.

    Si possono però fare molte altre cose.

    Al suo posto, comincerei con accettarmi in toto, per la persona che sono con tutti gli errori (o ritenuti tali) del passato. In secondo luogo, impararei da questi errori. Come accennavo prima, ci si conosce più attraverso gli sbagli che i successi ! Infine, la inviterei a ri-vivere la situazione di allora (in un momento di solitudine e tranquillità) dando pieno sfogo alla sua emotività (non credo ci sia solo colpa …). Non abbia timore di irrigidirsi, piangere, prendere a calci un cuscino …. Deve lasciare scorrere le emozioni.

    Nessuna emozione può essere negata. Tutte possono essere trasformate.

    E dalle emozioni possiamo lasciarci trasformare per diventare persone più consapevoli e pronte a riprendere la corsa ….

    E se ancora qualche rimasuglio di emozioni le rimanesse, ponga tutto questo sul palmo della mano e – quando vorrà – ci soffi sopra.

    Il passato è passato. Lei no.

    Le emozioni la aiutano a conoscersi ed eventualmente a non ripetere situazioni che l’hanno fatta soffrire.

    Si conceda di aprirsi nuovamente alla vita.