impianto cocleare

    DOMANDA

    Buongiorno Dr. Burdo…le ho scritto pochi gg fa circa l’impianto cocleare e la scelta tra due strutture. Le mi ha già cortesemente risposto
    “Dall’impianto, o meglio dalla riabilitazione della sordità, dipenderà il futuro di suo figlio. La invito a non considerare centri che non garantiscono tutte le procedure, mappe comprese e non credo che chi non abbia una organizzazione completa possa garantire buoni risultati.”

    Io ho ancora delle peplessità e cerco di spiegarle meglio da cosa nascono.

    Entrambe le strutture possono procedere all’attivazione dell’impianto; una di queste mi permette però anche l’intervento chirurgico nonchè la successiva logopedia. Pertanto diventerebbe unico centro di riferimento. L’altra struttura focalizza la propria attività alla “fase” audiologica e di monitoraggio (sia di protesi che di impianti)…ma per l’intervento si appoggia ad un altro ospedale e per la logopedia dovrò farla presso un centro della mia provincia di appartenenza che non è la stessa della sede della struttura. La dislocazione logistica però nn ha importanza per me purchè mio figlio abbia il meglio, sarebbe solo una discriminante in più a parità di risultati offerti dalle due diverse strutture.

    Quello che ho bisogno di sapere, nel caso decidessi per il bilaterale, è se davvero c’è tutta questa particolarità nell’attivazione. Perchè è su questo che i due medici non concordano. E’ davvero differente l’attivazione di un impianto unilaterale rispetto ad un bilaterale? C’è davvero il rischio di creare un orecchio predominante? Tale attivazioni non vengono fatte esclusivamente dal mappatore della casa costruttrice? Perchè in tal caso sarebbe lo stesso in entrambe le strutture, per cui non ci sarebbe differenza; e, seppure servisse davvero il supporto del reparto audiologico interno, ne dispongono entrambe le strutture, solo che l’una “accusa” l’altra di carenza di personale e/o di strumenti. “Accusa” ovviamente smentita dalla “controparte”. Capirà che io non ho la reale possibilità di verificare che sia così’. Non so che pensare: saranno in buona o mala fede? Comunque io scelga o provi solo ad orientarmi mi fanno pesare la gravità della mia scelta facendomi sentire responsabile del disastro annunciato cui vado incontro. Mi auguro lei possa dedicarmi altro tempo….gliene sarei davvero grata, e se fosse possibile mi piacerebbe conoscere la sua opinione sia sull’impianto unilaterale che su quello bilaterlae. Grazie davvero.

    RISPOSTA

    Capisco i suoi dubbi e sono molto perplesso sulle organizzazioni che le vengono proposte, a mio avviso entrambe carenti. La raccomandazione è di affidarsi a centri che gestiscono completamente il caso perchè solo in tal modo lei avrà un unico referente responsabile. E’ necessario poi diffidare di chi propone i mappaggi a bambini molto piccoli da parte di tecnici che non hanno esperienza alcuna in audiologia pediatrica. PEr quanto poi riguarda il bilaterale lei probabilmente non è a conoscenza che per noi è routine da alcuni anni.