impianto cocleare

    Pubblicato il: 1 Gennaio 2010 Aggiornato il: 1 Gennaio 2010

    DOMANDA

    Buongiorno Dr. Burdo…ho un figlio di 17 mesi al quale ad 11 mesi è stata diagnosticata l’ipoacusia neurosensoriale bilaterale profonda.A 12 mesi è stato protesizzato ed all’inizio di dicembre abbiamo deciso per l’impianto cocleare.
    Mi rivolgo ora a lei per un parere esterno e disinteressato sull’impianto.
    Le spiego: mio figlio viene seguito audiologicamente in una struttura sanitaria della mia regione da luglio scorso appunto e pertanto l’impianto dovrebbe farlo presso la stessa struttura; a dicembre abbiam cominciato la logopedia per puro caso presso un altra struttura, dove abbiamo scoperto che anche è possibile operarlo e seguirlo….ovviamente a parità di risultati e prestazioni ce n’è una che presenta il vantaggio logistico della vicinanza….per cui nella massima onestà e correttezza ho informato entrambe le strutture dell’evento occorso che mi ha messo, mio malgrado, in una posizione difficile.Il problema sta nel fatto che ho ricevuto alcune informazioni diverse e contrastanti che nn mi permettono di decidere serenamente dove continuare il percorso intrapreso, perchè capirà che voglio scegliere al meglio per mio figlio. Ecco perchè sentite le due campane, che purtroppo non concordano su alcuni punti ovviamente fondamentali, ho bisogno di un terzo parere che spero avvalori completamente una tesi piuttosto che un’altra. La diatriba concerne la procedura di attivazione dell’impianto cocleare bilaterale simultaneo. Mi è stato detto da una parte che tale attivazione va fatta dal mappatore della casa costruttrice dell’impianto, punto e basta senza complicazioni. Dall’altra mi dicono che occorre ben più di un mappatore ma uno staff di più medici con competenze diverse perchè tale procedura va fatta in un certo modo…se non viene fatta bene si rischia di creare un orecchio predominante, e a quel punto si perde il vantaggio dell’impianto bilaterale e nel tempo non si potrà più recuperarlo.Mi è stato anche consigliato di non fare l’impianto bilaterale, anche per lasciare aperte nuove strade per il futuro visto il continuo evolversi della ricerca scientifica in termini di cellule staminali. L’impianto unilaterale risolverebbe anche il problema decisionale, perchè almeno su quello c’è un solo filone di pensiero.Voglio ringraziarla anticipatamente per l’attenzione che mi presterà soprattuto se le mie preoccupazioni potranno sembrarle sciocche.

    RISPOSTA

    Dall’impianto, o meglio dalla riabilitazione della sordità, dipenderà il futuro di suo figlio. La invito a non considerare centri che non garantiscono tutte le procedure, mappe comprese e non credo che chi non abbia una organizzazione completa possa garantire buoni risultati.