Inappetenza bambino di 6 anni.

    Pubblicato il: 7 Gennaio 2013 Aggiornato il: 7 Gennaio 2013

    DOMANDA

    Egr. dott. Vania,
    sono molto contenta che ho potuto trovare questa possibilità di poter scrivere a Lei per un problema che da tempo preoccupa i miei famigliari.
    Il mio nipote, di età 6 anni, peso 17 kg. e altezzza 1m 7 cm, da anni che manifesta disutrbi nel razionalizzarsi con il cibo, in poche parole non mangia volentieri e di conseguenza si limita a mangiare solo poche cose, e a mio avviso che fanno anche male per un bambino in crescità e che non sono sufficenti nel fornire apporto nutrizionale che lui ha bisogno. Le cose che la mamma dice che mangia sono generalmente i fritti, patate e polpette fritte, e pane…ma quello che fà poi molto arrabiare che si rifiuta di bere aqcua, beve sole bevande colorate. Mi creda nel scrivere queste cose provo molta amarezza, perchè sono una mamma anch’io, ma se fin addesso io e mio marito ci siamo limitati a parlare con i genitori, vedendo il bambino e le sue reazioni, fisiche e emotive, tutto questo mi spinge a scriveLe per iniziare a capire e aiutare meglio prima il bambino e poi guidare i genitori. Non voglio sembrare la salvatrice della situazione e so bene che il mio ruolo è limitato, ma La prego mi scriva appertamente cosa ne pensa, come bisogna muoversi e fare in questo caso. Se Lei avra bisogno di altre informazioni provedero ad averle.
    La ringrazio molto per il suo tempo.

    Saluto cordialmente
    Lydia

    RISPOSTA

    Cara Signora,
    capisco la sua preoccupazione, certamente giustificata in questo caso. Come lei ben dice, non c’è molto che lei o suo marito possiate fare direttamente, se non quando il bambino è affidato a voi, ma certamente potete continuare a mettere sull’avviso i suoi genitori, sperando che questo li induca a cambiare atteggiamento.
    Come già ho sottolineato più volte anche su questo sito, sono i genitori che mettono le regole al bambino, e non viceversa!
    Senza ingaggiare battaglie all’ultimo sangue, dovrebbe essere la mamma a mettere in tavola ciò che ritiene sia giusto per il bambino, indipendentemente (o quasi, mai esagerare anche in senso opposto!) dai suoi gusti, se questi sono molto limitati e monotoni. Poi il bambino deciderà se mangiare o meno, e questo è un suo diritto, ovviamente; se decide di non mangiare, si passerà al pasto successivo senza particolari patemi d’animo: nella nostra società, solitamente opulenta, ci vogliono mesi prima che un bambino soffra di problemi di salute legati ad una più corretta e salutare proposta alimentare che il bambino stesso tenderà a rifiutare.
    Quanto alle bevande “colorate”, basta non tenerle in casa ed offrire solo e sempre acqua, in qualsiasi occasione, sia durante i pasti che al di fuori…
    Ah, dimenticavo un punto centrale, in tutto questo discorso: chiaro che i genitori e gli altri familiari devono essere i primi a rispettare le stesse regole, e ad avere un’alimentazione sana e variata. Perché è ovvio che se io genitore sono il primo a trasgredire (ad esempio bevo o preferisco bere solo “bevande colorate”, pretendo che solo certi cibi siano presenti nella mia dieta, rifiuto altri cibi quando proposti) il figlio “acquisisce il diritto” a ribellarsi. E’ sull’esempio e sull’imitazione che si modellano i comportamenti dei bambini, non sul semplice obbligo, soprattutto se proviene da chi poi fa invece ciò che più gli aggrada.
    Credo d’aver avuto già occasione di raccontarlo in questa rubrica, ma glielo racconto di nuovo, scusandomi per l’eventuale ripetizione, e per l’aneddoto personale: personalmente, ho scoperto solo a 30 anni passati, uscito di casa, che mia madre, per 30 anni, ha religiosamente mangiato tutte le sere l’insalata, pur odiandola, solo per dare l’esempio a noi figli!
    Un cordiale saluto e un affettuoso in bocca al lupo
    Prof. Andrea Vania – Pediatra Nutrizionista

    Andrea Vania

    Andrea Vania

    ESPERTO IN NUTRIZIONE PEDIATRICA. Prof. Andrea Vania, specialista in Pediatria con quarantennale esperienza in alimentazione in età pediatrica (0-20 anni) e in adolescentologia. Già Responsabile del Centro di Dietologia e Nutrizione Pediatrica del Policlinico Umberto I – Sapienza Università di Roma
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