incarno un clichè?

    DOMANDA

    Gentilissima Dottoressa,sono una 24enne e le scrivo perchè ho bisogno di un opinione imparziale.Premetto che provengo da una famiglia con genitori separati,ho un rapporto difficile con mia madre e un quasi “non rapporto”con mio padre.Da qualche mese ho una relazione clandestina con un 44enne,sebbene siamo ambedue single.é nata in maniera naturale e con lui ho instaurato un intesa,oltre che fortemente passionale,spirituale.Lui è protettivo ma altrettanto destabilizzante,in quanto non mi da mai sicurezze in termini di una concretizzazione di coppia e definisce la nostra una non storia.A pricipio questa situazione mi andava bene perchè tutela da un eventuale dissenso sociale per via della differenza di età.Adesso ho compreso di essere coinvolta al punto di mettermi in gioco totalmente e di portare tutto allo scoperto.La mia non è un’effimera trasgressione giovanile,ma un trasporto profondo,vorrei che diventassimo complici di una vita.Non cerco sicurezze materiali,ma un compagno di viaggio

    RISPOSTA

    Cercare sicurezza e corrispondenza di emozioni e di intenti è più che normale quando si inizia e si mantiene una relazione di coppia. Accettare una “fuga ” dell’altro da un impegno profondo può essere al’inizio comprensibile se non si ha intenzione di coinvolgersi; in seguito ,se si ha bisogno di avere rassicurazioni, accettare la “fuga” dell’altro è indicativo di una profonda insicurezza e mancanza di autostima che potebbero essere l’esito della peculiare situazione familiare che lei ha vissuto e tuttora vive.

    Grazia Attili

    Grazia Attili

    ESPERTA IN RAPPORTI GENITORI-FIGLI E DI COPPIA. Professore ordinario di psicologia sociale all’Università La Sapienza di Roma. Insegna nei corsi di laurea di Sociologia e di Scienze e tecniche del servizio sociale del dipartimento di Scienze sociali dello stesso ateneo romano, dove dirige anche l’unità di ricerca “Attaccamento e sistemi sociali complessi”. Conduce da anni […]
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