Incontinenza Cardiale

    Pubblicato il: 30 Dicembre 2012 Aggiornato il: 30 Dicembre 2012

    DOMANDA

    Gentile Professore,
    sono una ragazza di 24 anni a cui, in seguito a gastroscopia, è stata diagnosticata un’incontinenza cardiale. Come da prescrizione medica, ho assunto pantoprazolo per 8 settimane, poi l’ho abbandonato. I miei fastidi (bruciori permanenti, cattiva digestione, difficoltà a dormire) sono migliorati solo lievemente e sono tornati a regime dopo pochissimo tempo. L’assunzione di Gaviscon mi permette di addormentarmi, ma di giorno non ha effetti apprezzabili.
    Il mio medico di famiglia dice di iniziare a prendere in considerazione il ricorso a un intervento chirurgico (ma, se ho ben capito, esso non assicura una guarigione completa).
    Sarei interessata a conoscere la Sua opinione.
    La ringrazio per l’attenzione.
    Rosa

    RISPOSTA

    Secondo me per prendere in considerazione un intervento chirurgico di correzione del reflusso gastroesofageo prima necessiterebbe eseguire esami di secondo livello quali: phimpedenziometria, manometria esofagea e rx tubo digerente. Solo se tali esami, valutati da uno specialista risultassero positivi si potrebbe pensare ad una correzione chirurgica. Il dato stesso che la terapia medica ( ben eseguita ) non abbia funzionato crea il dubbio che siano necessari degli approfondimenti. Spero di essere stato utile e le porgo cordiali saluti.

    Marco Pagani

    Marco Pagani

    ESPERTO IN PATOLOGIE DELL’ESOFAGO. Responsabile del servizio di fisiopatologia esofagea a indirizzo chirurgico della Fondazione Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena di Milano. Nato a Milano nel 1960, ha studiato all’università Statale, laureandosi nel 1985. Si è poi specializzato in chirurgia dell’apparato digerente e in chirurgia generale. Dal 1992 ha indirizzato i suoi studi verso le […]
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