DOMANDA
Gentile Prof. Minardi,ho 75 anni e due anni fa sono stato operato di prostatectomia radicale laparoscopica.Oggi il PSA è allo 0,03 ma mi è rimasto il problema dell’incontinenza mista da sforzo e da urgenza dopo aver fatto lunghe terapie farmacologiche e di riabilitazione. Senza risultati efficaci. Cambio due Tena men al giorno, livello 3. Oggi qualcuno mi propone l’impianto advance per tenere sollevato il pavimento pelvico ma ho molte incertezze circa la soluzione definitiva del problema oltre al fattore psicologico che mi blocca all’idea di rimettermi sotto i ferri. Lei che mi consiglia? Sono piuttosto ansioso e tra l’altro mi chiedo se dopo un certo periodo detto impianto debba essere sostituito o modificato. Funziona sempre o limita l’incontinenza? A volte penso che alla mia età (per quanto ben portata)meglio tenermi l’attuale situazione che non mi è invalidante e che gestisco con una certa disinvoltura.
Potrei dedicarmi a cicli periodici di riabilitazione e di farmaci? Il Cymbalta mi ha fatto molto bene per il periodo in cui l’ho assunto.
Grazie, professor Minardi, per quello che vorrà dirmi.
Cordiali saluti.
RISPOSTA
Anche io sono d’accordo con lei per quanto riguarda ripetere i cicli di terapia farmacologica e riabilitativa. Ci penserei molto, prima di andare a mettere un sistema Advance, che peraltro non le garantisce la risoluzione completa della incontinenza; se proprio ci tiene ad essere asciutto, potrei consigliarle lo sfintere artificiale, ma si tratta pur sempre di un intervento, che alla sua età (mi scusi) bisogna essere molto motivati per affrontare