DOMANDA
Gentile Dott. Bovenzi, come può un uomo poco più che cinquantenne morire di infarto, forse a causa della rottura dell’aorta? Soffriva di ipertensione arteriosa (aveva spesso la minima alta) per la quale prendeva una compressa, Lobivon 5 mg, non fumava e non beveva. Sua madre è morta giovane di ictus. Era predisposto? Se avesse fatto alcuni controlli, avrebbe potuto prevenire l’infarto? O l’infarto non può essere prevenuto? Le figlie non ancora ventenni sono predisposte ai problemi cardiaci? Quali esami dovrebbero fare? In attesa di una sua risposta, le porgo distinti saluti.
RISPOSTA
Purtroppo l’infarto non può essere previsto. E’ una patologia acuta spesso come in questo caso dalla drammatica evoluzione verso complicanze immediate e mortali. Il più delle volte gli esami diagnostici fatti anche 24 ore prima dell’evento risultano negatvi, l’occusione trombotica di una coronaria è rapida, immediata e i meccanismi per la quale si forma sono ancora oggi poco noti, si sa che i fattori di rischio tradizionali devono essere corretti o aboliti, ma quando ci troviamo un giovane che ne soffre pensiamo che i fattori di rischio possono non essere tutto nel determinismo della patologia coronarica, si forse esisterà una certa predisposizione, ma quale? Forse genetica, tuttavia la ricerca non ha mai con certezza confermato questo dato, il libro della vita dei geni resta per la scienza ancora intraducibile, impossibile prevedere, la medicina non sarà forse mai una scienza esatta. Le donne però hanno una protezione maggiore garantita dagli ormoni, ma il consiglio più forte che posso offrire è solo non sotoovalutare la clinica, i sintomi. i fastidi, l’intepretazione dei segni, tutto questo vale più di tanti esami diagnostici che spesso risultano inutili, se non dannosi.
Grazie per aver scritto
Cordiali saluti
FB