Infezione da clamydia e infertilità

    DOMANDA

    Egregio dott.Porcelli,
    Io e mio marito da 17 mesi proviamo ad avere un bambino ma senza riuscirci.Dopo una serie di accertamenti ho scoperto di aver contratto il virus della clamydia (igg 114 ua/mg), motivo per cui la ginecologa a cui mi sono affidata in prima battuta mi ha fatto sottoporre a isterosalpingografia.Il risultato è stato questo: tube pervie ma a fronte di dolori lancinanti quasi da svenimento.Da questo esame fatto l’anno scorso a luglio sono trascorsi molti mesi e nulla di fatto.Mi sono rivolta ad un centro della fertilità che ha chiesto una serie di accertamenti per me e per mio marito.Risultato:dall’ecografia con conta follicolare emerge un quadro molto buono per quanto riguarda la riserva ovarica ma pare che il mio ovaio sinistro tenda a nascondersi come se andasse all’indietro.si ipotizza presenza di aderenze.Mio marito risulta essere stato colpito dalla clamydia igg con valori 30.4 ua/mg che gli ha causato un aumento importante di globuli bianchi e dunque una notevole riduzione di motilità degli spermatozoi.Il centro mi ha proposto la fivet perché si ritiene che in modo naturale non siamo in grado.
    Le mie domande sono queste: eventualmente avessi le aderenze come potrei ospitare la fecondazione? Non rischierei di abortire? Inoltre, ci sono nuove cure che possono aiutare persone come noi a ripulirci dalla clamydia contratta tempo prima per poi provare ad avere un figlio in modo naturale? Attendo sue.Grazie

    RISPOSTA

    Mia cara, ho letto con attenzione quanto ha scritto. È una situazione che a volte si presenta anche nelle giovani coppie. Le tube sono certamente interessate dal processo infiammatorio e la loro funzionalità puo’ risultarne compromessa, indipendentemente dal fatto che siano aperte. Inoltre le aderenze che conseguono alla infezione da  Clamydia condizionano molto l’esito della ricerca prole. La prima cosa da fare è una indagine endoscopica ( laparoscopia e isteroscopia con adesiolisi e bilancio di fertilità). A seguire ed in base all’esito della endoscopia si programmerà il tipo di aiuto necessario per ottenere la agognata gravidanza. Vedrà che andrà tutto bene. Forza! Mi faccia sapere. Buona giornata. Alfredo Porcelli.

    Alfredo Porcelli

    Alfredo Porcelli

    GINECOLOGO. Senior consultant della “ginecologia 2” all’Istituto Beato Matteo (Gruppo San Donato) di Vigevano. Nato a Palermo nel 1954, si è laureato in medicina nel 1978 all’Università di Torino e si è specializzato in ginecologia nel 1984 e in patologia della riproduzione umana nel 1988. Membro del board nazionale della prima scuola italiana di chirurgia […]
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