DOMANDA
Buongiorno dottore,
sto vivendo una gravidanza ottenuta con procedura medicalmente assistita.
Al quarto mese di gravidanza ho scoperto di essere affetta da una riattivazione del citomegalovirus. Ho fatto esami sul DNA con questo esito: IgG positivo, IgM (metodica CMIA) negativo, IgM (metodica CLIA) negativo, Avidità CMV IgG (metodica CLIA) 55, Ab anti CMV IgG WB positivo e Ab anti CMV IgM WB positivo debole. Inoltre c’erano tracce di presenza del DNA virale nelle sole urine (no sangue e no saliva).
Dal personale medico specializzato ero stata ampiamente rassicurata che sarebbe stato veramente difficile contagiare la bambina perché comunque io avevo già i miei anticorpi e pertanto mi consigliavano di procedere solo con controlli di ecografia di secondo livello.
Purtroppo il contagio è avvenuto, tardivamente, al settimo mese, ma è successo. L’abbiamo scoperto ad una visita di controllo alla settimana 28+6gg (14 marzo) nella quale il ginecologo ha riscontrato una “ventricolomegalia borderline bilaterale con anatomia regolare”.
Il 6 aprile ripetiamo l’ecografia e viene evidenziato un “quadro cerebrale evolutivo con peggioramento della ventricolomegalia con comparsa di pseudocisti periventricolari e assottigliamento del corpo calloso”.
Con questa diagnosi, il giorno dopo, ho fatto una risonanza magnetica alla bambina e l’esito ha confermato in modo peggiorativo la diagnosi del mio ginecologo: “Regolare biometria degli emisferi cerebrali e della teca cranica. Ventricolomegalia bilaterale, borderline a destra (atri 12mm) e severa a sinistra (22mm) con ectasia cistica della porzione terminale dei corni temporali e focali iperintensità di segnale del parenchima polare adiacente. Sono presenti delle piccole cisti intraventricolari bilateralmente, la maggiore nella regione del forame di monro a dx. Il parenchima posteriore dell’emisfero dx appare assotigliato e tenuamente iperintenso (su base congestizia?).
Non apparenti alterazioni del profilo corticale. Regolare morfologia e dimensioni delle strutture dell aFCP. I referti descritti sono compatibili con infezione da CMV congenito tardivo.”
Le chiedo cosa, secondo lei, dobbiamo aspettarci e se e cosa ,secondo lei, è possibile fare per bloccare la progressione del virus, tenendo in considerazione che oggi sono alla settimana 33+1gg.
La ringrazio anticipatamente per l’attenzione.
RISPOSTA
Presumibilmente, in base ai danni evidenziati dalla RM fetale, la trasmissione del CMV è avvenuta nel primo trimestre e le deboli IgM riscontrate erano la coda di una infezione materna verificatasi qualche mese prima (probabile riattivazione o reinfezione). Poichè l’avidità delle IgG anti CMV è alta, non è indicata la somministrazione di immunoglobuline specifiche. In attesa di poter curare la bambina con l’antivirale più efficace contro il CMV (valganciclovir), dopo la nascita (che sarebbe opportuno anticipare) potrebbe effettuare un trattamento con valaciclovir (Zelitrex o Talavir 1000: 2 compresse x 4 volte/giorno), in base ad esperienze del gruppo francese di Ville e coll.